welfare e salute pagina 63

«Grazie al Trentino, qui finalmente abbiamo pace»

“Siamo stati 4 anni nel campo profughi di Tel Abbas, in Libano, sempre con la paura addosso. Siamo qui in Trentino da due giorni e finalmente, dopo tanto tempo vissuto in condizioni difficili e precarie, qui respiriamo, dormiamo sereni. Abbiamo trovato persone che ci vogliono bene qui in Trentino, persone che ci aspettavano, pronte ad accoglierci. Grazie a tutti.”
M. Di Tolla, 3 marzo 2016

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Strappati alle bombe dalla solidarietà

La vita ricomincia per 29 siriani, undici adulti e diciotto bambini arrivati ieri a Trento con il"corridoio umanitario" Nel lunghissimo viaggio i profughi sono stati accompagnati dal consigliere Mattia Civico e da alcuni volontari trentini: «Hanno vissuto anni terribili, hanno perso tutto. Ricominceranno da qui. Da noi. Una comunità che accoglie è una comunità che mette al sicuro la propria stessa umanità». 
U. Cordellini, "Trentino", 1 marzo 2016

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Dopo Flor, gli aspiranti sono 93 Lucia Borsellino in commissione

TRENTO I candidati alla direzione generale dell’azienda sanitaria dopo l’addio di Luciano Flor sono novantatré. Il dato è aggiornato a ieri, quando la giunta provinciale ha nominato la commissione che dovrà valutare il curriculum degli aspiranti selezionando entro la fine di marzo i profili migliori. Da tale rosa, la giunta provinciale sceglierà il nuovo direttore. 
A. Papayannidis, "Corriere del Trentino", 23 febbraio 2016

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«Ritorno al passato che può alimentare la xenofobia»

La decisione di chiudere le frontiere è un ritorno al passato. Ne è convinto il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti: «Oggi tutto questo viene messo frettolosamente in discussione e così le idee di sviluppo, di crescita solidale e di reciprocità rischiano di andare in frantumi, lasciando solo una pericolosa scia di conseguenze capaci di alimentare ulteriormente il demone dei nazionalismi e delle xenofobie».
"Trentino", 18 febbraio 2016

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Contro il nuovo muro una catena umana «Vogliamo un Brennero che unisce»

Un secco «no» ai muri, a quelle barriere che l’Austria ha deciso di ripristinare al Brennero e lungo gli altri passi di confine. Un «sì» convinto, invece, all’Europa e all’Euregio. Questo il senso dell’appello promosso e sottoscritto dai consiglieri regionali del Partito democratico, da esponenti del mondo sindacale, associativo e culturale, della società civile e da singoli cittadini.
V. Leone, "Corriere del Trentino", 18 febbraio 2016

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Appello/Comunicato - Un BRENNERO che unisce

Buongiorno a tutti,
L’appello contro la costruzione di una barriera al confine del Brennero che trovate di seguito è stato sottoscritto dai consiglieri regionali del Partito Democratico, da esponenti del mondo sindacale, associativo, culturale, della società civile, e da singoli cittadini.
Trento, 17 febbraio 2016

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#BRENNERO - Si chiude, polizia ai valichi e recinzioni. NICOLETTI: "Scelta sbagliata ma anche inutile"

Ha il tono sconfortato e la voce stanca il presidente della Provincia, Ugo Rossi , al rientro da Vienna, e non solo per la levataccia e il tour de force di un viaggio che andava fatto, ma di cui già conosceva l'epilogo.
L. Patruno, "L'Adige", 17 febbraio 2016

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Olivi: «L’Euregio si schieri contro la follia austriaca»

 “La decisione dell’Austria è follia! L’Euregio ora dimostri che la cooperazione transfrontaliera significa solidarietà tra i popoli alpini, risposta politica e culturale all’Europa dei beceri nazionalismi. Diversamente rimarrà un vuoto contenitore buono solo per convegni e bandierine!”. Lo scriveva ieri su Twitter l’assessore Alessandro Olivi, che tra le sue competenze ha anche il coordinamento degli interventi e dei progetti attuativi delle politiche comunitarie.
L. Marognoli, "Trentino", 15 febbraio 2016

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