Vaccinazioni, le ragioni dell’obbligo

Mi sono arrivate molte sollecitazioni sul tema vaccini. Provo a rispondere ad alcune di esse (anche se alcune posizioni particolarmente rigide difficilmente cambieranno).
Luca Zeni, 26 giugno 2017

1) la preoccupazione. 
Sarebbe un comportamento superficiale se un genitore non si preoccupasse di fronte a un dibattito mediatico che ha creato molta confusione.
Ho due figli piccoli, e prima di vaccinarli ho cercato di capire pro e contro, perché è giusto porsi sempre in maniera critica. 
L'importante è che nel ragionamento si cerchi di rimanere razionali, e non si faccia prevalere il pur comprensibile aspetto emotivo.

2) l'efficacia vaccinale.
Invito a non mandarmi opinioni o pseudo studi che provano a smentire l'efficacia dei vaccini.
Una società non sta in piedi se non si riconoscono i ruoli. Così come devo riconoscere che le forze dell'ordine sono quelle deputate a far rispettare le leggi, allo stesso modo devo riconoscere che esistono una comunità scientifica e delle istituzioni scientifiche (organizzazione mondiale della sanità, istituto superiore di sanità, agenzia nazionale del farmaco, enti di ricerca..) che sono quelle che devono indicare pro e contro di un trattamento. Non spetta al singolo cittadino, al singolo politico o al singolo medico.
E se tutte convergono nell'indicare l'importanza dei vaccini, sarebbe l'anarchia se ogni politico o rappresentante istituzionale si muovesse a caso secondo la sua opinione formata non si sa in base a cosa. 
Questo concetto è basilare in sanità. Esistono molte pseudo teorie per ogni patologia; oggi c'è chi rifiuta la chemio perché convinto che può curare il tumore e guarire mangiando vegano e bevendo aloe vera, ma se la comunità medica non riconosce quei trattamenti alternativi come validi, le istituzioni non possono sostenere queste teorie. Esistono procedure che seguono protocolli riconosciuti, a tutela del cittadino, che ha diritto ad essere assistito secondo linee guida condivise.

3) pro e contro dei vaccini.
Che i vaccini possano avere effetti collaterali è una ovvietà. Ogni cosa che ingeriamo può averli. L'aspirina può perforare lo stomaco, gli antibiotici provocare reazioni gravi.. Chi non ha mai letto con amaro sarcasmo i bugiardini dei farmaci? "Raro: morte".
Ma tutti (o meglio, purtroppo, quasi tutti) riconosciamo l'importanza che hanno per curare le malattie. 
Invito quindi a non inviare dati sui danni da vaccino. Esistono (e per essere riconosciuti devono essere accertati da un giudice. Non basta la convinzione del genitore. Cosa forse ovvia ma che in molti incontri avuti viene messa in discussione).
Però esistono soprattutto i danni da malattia.
E questo è il punto. 
Ad esempio (fonte: Center for Disease Control), per il vaccino della parotite esiste 1 possibilità su 1.000.000 che provochi encefalite come effetto collaterale. È un dramma per quella persona a cui capita. 
Ma la malattia della parotite porta l'encefalite a 1 persona ogni 300. E sarebbe un dramma 3.000 volte più diffuso.
Per altri vaccini gli effetti negativi sono minori, ma proteggono da malattie importanti:
le conseguenze del morbillo portano a 1/20 polmonite, 1/2000 encefalite, 1/3000 morte; 
il tetano 3/100 morte;
la difterite 1/20 morte;
la pertosse 1/8 polmonite, 1/20 encefalite, 1/20 morte.
Quindi quando le istituzioni devono compiere delle scelte di salute pubblica sono chiamate a fare una valutazione complessiva, e i danni sociali e personali delle malattie sarebbero altissimi, rispetto agli effetti collaterali da vaccino, che non vanno negati ed anzi continuamente monitorati anche per consentire alla medicina di migliorare e ridurli.
Ma negare i danni delle malattie sarebbe intellettualmente disonesto.
Per questo l'efficacia vaccinale non può essere messa in dubbio, se non dalle istituzioni mediche deputate a fare le valutazioni scientifiche.
Per approfondire segnalo il documento pubblicato dall'istituto superiore di sanità

http://www.lucazeni.it/wp…/testo_commissione_definitivo-pdf/

4) obbligo e libertà.
Per debellare la malattia, e così proteggere anche quelle persone che non possono vaccinarsi (e sono i soggetti più deboli da tutelare), serve raggiungere soglie di vaccinazioni almeno del 95%.
Da quando è stato tolto l'obbligo con sanzione queste percentuali non sono state raggiunte.
Per questo serve reintrodurre l'obbligo.
In molti dicono "non mettiamo in dubbio l'efficacia dei vaccini, ma mettere l'obbligo lede la libertà, è incostituzionale".
a) se non si mette in dubbio l'efficacia vaccinale, si dovrebbe condividere l'importanza di vaccinare tutti. 
Se invece si mette in dubbio l'efficacia vaccinale, si dovrebbe chiedere che nessuno venga vaccinato. 
L'atteggiamento di dire "vaccinate tutti, così c'è immunità di gregge, ma io non mi vaccino", è un comportamento furbo ma non corretto. 
b) dire che il provvedimento è incostituzionale è una bestialità giuridica. Perché solo la corte costituzionale può dichiarare l'incostituzionalità di una legge. E francamente vedere elementi che possano far immaginare che la corte dichiari incostituzionale il decreto, mi pare molto forzato.
c) un ordinamento giuridico si fonda su regole, e su sanzioni se quelle regole non sono rispettate. 
Posso non condividere alcune di queste regole, e allora posso impegnarmi politicamente per cambiarle, o posso non rispettarle accettandone le conseguenze, ma è sbagliato mettere in dubbio la legittimità di un ente statale di disciplinare una materia di salute pubblica.
Posso ritenere che sia poco sensato che in tangenziale il limite di velocità sia 90 all'ora, ma se non rispetto una regola posta a base della sicurezza mia e degli altri, pago la sanzione.
E non esiste obbligo senza sanzione, sarebbe una mera raccomandazione.
d) i genitori hanno un ruolo fondamentale nella crescita dei figli. Ma per l'ordinamento la tutela del bambino può in alcuni casi venire prima.
Pensiamo all'educazione: le famiglie devono poter scegliere come educare il figlio, ma se dei genitori non vogliono far studiare il figlio, lo stato tutela il bambino obbligando la frequenza scolastica.
Pensiamo alla salute: se per motivi religiosi i genitori non vogliono che venga fatta una trasfusione al figlio che ne ha bisogno per sopravvivere, lo stato tutela il minore e ordina il trattamento.
Quindi esistono molti casi di "obbligo" a tutela del minore.
In questo caso il rischio di avere grossi danni da malattie che tornassero a diffondersi, porta lo stato a richiedere vaccini obbligatori, a tutela del minore e di chi non può vaccinarsi.
e) invito caldamente a evitare commenti come "l'obbligo sui vaccini equivale alle leggi razziali duranti il fascismo" o simili. Davvero qualcuno può paragonare un provvedimento di salute pubblica a una delle peggiori pagine dell'umanità? Questo è irrispettoso di milioni di morti e di sofferenza inaudita. Davvero, evitiamo di dire certe cose.

5) "la provincia di trento si ribelli".
La provincia di trento, insieme alle altre regioni, ha chiesto allo stato di introdurre una disciplina unitaria, perché non è coerente che ogni regione abbia regole diverse su un tema così. 
La competenza a decidere quali vaccini debbano essere obbligatori è dello stato.
L'unica cosa che nel merito riteniamo da approfondire, sono i tipi di sanzione previsti, che forse sono non proporzionati. 
Sarebbe stato più comodo fare lo scarica barile, dire che non siamo d'accordo così da accontentare chi oggi protesta, sapendo che tanto la legge si applica anche sul nostro territorio, ma non sarebbe stato serio. Purtroppo c'è chi crede ancora a qualche politico che cerca consenso facendosi portavoce delle istanze particolari che di volta in volta emergono, sapendo bene che non cambierà nulla, ma avrà "fidelizzato" un tot numero di elettori.

6) responsabilità delle scelte.
Invito a non inviare letture dietrologiche, per cui queste scelte sono compiute "perché i medici hanno paura a parlare, i ricercatori sono mercenari, le istituzioni scientifiche sono vendute, i politici naturalmente corrotti".
Forse più che un complotto mondiale, ci sono decisioni prese dopo valutazioni basate su un obiettivo di bene comune, e non senza il peso che la responsabilità delle scelte comporta.

7) ringrazio le tantissime persone che hanno compreso le motivazioni alla base delle nostre posizioni, fa piacere ricevere anche gli apprezzamenti.. :)

Concludo con un invito.
Un invito a non scrivere, con tono minaccioso, "terremo conto delle posizioni di ognuno di voi politici; siamo tanti, e sosterremo solo chi è dalla nostra", perché tradirei il ruolo che rivesto se facessi dipendere da un po' di consenso elettorale scelte che riguardano la vita e la salute dei nostri figli. La politica è attività molto aleatoria, e l'unico modo per farla bene è impegnarsi per migliorare le cose nella maniera più approfondita e seria possibile. Se poi non basterà per riottenere consenso, avremo comunque fatto il nostro dovere e proseguiremo le nostre vite a testa alta; se invece la maggior parte delle persone apprezzerà la serietà con cui lavoriamo, allora proseguiremo con lo stesso impegno e passione.