Un voto per una Rovereto migliore: il mio appello, a poche ore ormai dal ballottaggio di domenica, potrebbe essere riassunto così. La Rovereto migliore è quella che abbiamo cercato di realizzare, assieme alla città, in questi ultimi cinque anni di nostra Amministrazione. E la Rovereto migliore è quella contenuta nel nostro programma per i prossimi cinque anni: la città delle famiglie e dei bambini, a misura di persona, facile da percorrere, con una qualità dei servizi sempre più alta, non aumentando le tasse e i tributi. E ancora, una città aperta, dinamica, viva, allegra, colorata e sicura. Con una forte attenzione al tema del lavoro, dello sviluppo economico, della creazione di nuove possibilità per aziende, imprese, commercio.
Andrea Miorandi
Scintille al faccia a faccia davanti a oltre cento persone. Domenica si profila un ballottaggio combattuto fino all’ultimo voto. Fino a ieri le stilettate erano viaggiate on-line. Ma dalle 18 sono arrivate dirette al corpo dell’avversario che era lì, a pochi metri di stanza. E’ stato davvero un dibattito a tratti acceso, quello che ieri il Trentino ha proposto dai borghesani, tra i due candidati sindaco che domenica si affronteranno alla sfida dentro o fuori del ballottaggio: da una parte Fabio Dalledonne, sindaco uscente appoggiato dalle due civiche con lo sguardo rivolto al centrodestra, e Fabio Pompermaier, candidato del centrosinistra autonomista.
"Trentino", 22 maggio 2015
ROVERETO «Valduga ha usato una violenza verbale inaudita per offendere una generazione che ha conosciuto il precariato e una crisi senza precedenti e che si sta rimboccando le maniche per costruire un futuro». Andrea Miorandi il giorno dopo il vis-à-vis con l’avversario affonda il colpo: «Lui crede che chi non ha soldi e non ha un lavoro e non appartiene a una famiglia di politici non possa accedere alla politica. Io non sono cresciuto in una famiglia che viveva di vitalizi, ho iniziato a lavorare da ragazzo per mantenermi gli studi, come molti ragazzi figli di persone “normali”.
"Trentino", 22 maggio 2015
Visioni diverse su Mart, tangenziale, futuro della Ztl, in un dibattito che si è veramente infiammato solo quando si è affrontato l'impegno personale che si garantirà se eletti sindaci. Questo è stato il dibattito di ieri tra Andrea Miorandi e Francesco Valduga, organizzato dal Trentino e moderato dal caporedattore Paolo Mantovan, in vista del ballottaggio di domenica. Si è tenuto in una sala Filarmonica un'altra volta al completo.
M. Stinghen, "Trentino", 22 maggio 2015
Innanzitutto un appello: che i cittadini vadano a votare domenica, per esercitare il loro diritto-dovere di voto, così faticosamente conquistato 70 anni fa. Paolo Mirandola, avvocato, ormai ex capogruppo del Pd in consiglio comunale, va comunque all'attacco di Francesco Valduga e della sua coalizione, invitando gli elettori a guardare alle cose fatte, alle cose da fare e non al chiacchiericcio sul sindaco uscente dipinto come «antipatico o musone: Rovereto dimostri di non essere un paesone e non voti basandosi su queste sciocchezze».
F. Franchi, "L'Adige", 20 maggio 2015
Mori, il candidato sindaco del centrosinistra lancia stoccate all’avversario: «La sua proposta è un salto nel buio. E sul taglio dello stipendio solo proclami»
M. Cassol, "Trentino", 20 maggio 2015
Domenica i roveretani sceglieranno il loro sindaco. In corsa Andrea Miorandi , primo cittadino uscente sostenuto dal centrosinistra autonomista più l'Adc e Francesco Valduga , figlio dell'ex sindaco Guglielmo, sostenuto da una coalizione civica. Dopo il primo turno, il secondo è in vantaggio con il 38,4% dei consensi contro il 35,5%. A sei giorni dal voto, i due candidati si sono affrontati in un faccia a faccia moderato dal direttore Pierangelo Giovanetti.
"L'Adige", 19 maggio 2015
Appartenere ad uno schieramento non è un aspetto formale dell’agire politico, ed essere parte del “centrosinistra autonomista” non è compatibile con l’atteggiamento di ritiene buona quest’alleanza per la Provincia ma facoltativa in qualche Comune, perché d’intralcio alle ambizioni di qualche candidato o circolo.
In questo senso, le azioni e le dichiarazioni del candidato sindaco di Mori Cristiano Moiola non possono avvalersi delle generiche attenuanti legate alla sua giovane età o all’inesperienza politica. Non sembra infatti la consapevolezza d’aver commesso “un errore” a muovere il passo dell’esponente del PATT, quanto piuttosto la supponenza di chi crede che il risultato personale possa essere anteposto alle scelte politiche e ai valori che si è scelto di condividere.
Essere un candidato sindaco di centrodestra non è affatto un disonore, fingere d’essere qualcos’altro è invece sicuramente incoerente e politicamente pericoloso.
Un atto che anche a livello provinciale non potrà essere privo di conseguenze.
Partito Democratico del Trentino