
I nuovi dati diffusi dall’Istat preoccupano: la percentuale di trentini in buona salute scende dal 79,2% al 73,1%, mentre aumentano le malattie croniche e il consumo di farmaci.
Trento, 19 novembre 2025
«Anche nella nostra provincia – osserva Paolo Zanella – alcuni indicatori relativi alla salute stanno peggiorando, e sono evidenti a tutti sia i tempi di attesa troppo lunghi sia la congestione dei Pronto soccorso. Oltre ai numeri riportati dall’Adige, che potrebbero essere spiegati anche dall’invecchiamento della popolazione, ce n’è un altro particolarmente significativo: è crollato il numero di quelli che arrivano alla cosiddetta «quarta età» in stato di buona salute.
Dal 2010 al 2025 siamo passati da 64,7 a 62,9 anni, mentre in Alto Adige si è saliti da 65,6 a 69,7 di aspettativa di vita in buona salute. Un divario che deve far riflettere chi governa. Aumentano sia le persone che vedono peggiorare il proprio stato di salute, ma anche chi è costretto a rinunciare alle cure: dal 5,4% nel 2023 al 7,4% nel 2024, pari a 40.000 trentini.
Servono più risorse, una presa in carico migliore dei pazienti e percorsi di cura più efficaci. Bisogna rendere il sistema pubblico attrattivo per il personale sanitario, invece di perderlo a favore del privato – che continua a essere ampiamente convenzionato, come nel caso delle nuove cliniche radiologiche.
È necessario lavorare sull’appropriatezza delle richieste – conclude Zanella – ma non solo attraverso “premi di produttività” privi di criteri chiari. Si può partire valorizzando di più le comunicazioni tra specialisti e medici di base, che già oggi servono a verificare la coerenza dei codici Rao».