
La consigliera provinciale Michela Calzà (Partito Democratico) ha depositato un’interrogazione alla Giunta provinciale per fare chiarezza sullo stato dei lavori della Ciclovia del Garda – tratto trentino e sul nuovo progetto di collegamento con il Forte austroungarico della Tagliata del Ponale, dopo i ripetuti dissesti geologici e le numerose varianti progettuali che stanno rallentando in modo significativo l’opera.
Michela Calzà, 18 novembre 2025
«La ciclovia avanza con estrema difficoltà» spiega Calzà «In un versante roccioso e fragile come quello del Garda trentino, ogni passo deve essere compatibile con la sicurezza, il paesaggio e la storia del luogo. Quando si registrano frane, cedimenti e varianti continue, diventa doveroso chiedersi se le scelte attuali siano le più adeguate.»
Recentemente il commissario straordinario dell’opera ha commissionato lo studio e la progettazione di due nuove gallerie che dovrebbero essere realizzate nell’ambito dell’area funzionale 3.4, ma la realizzazione della altre unità funzionali ha presentato molteplici difficoltà. Le più clamorose sono note:
Considerata la fragilità geologica del versante gardesano interessato, anche la futura gestione e manutenzione della ciclovia promette rischi e difficoltà, tanto che recentemente il comune di Riva del Garda ha deliberato la propria opposizione ad assumere qualunque responsabilità chiedendo, come hanno fatto altri amministratori locali, che a farsene carico sia la Provincia.
Le prese di posizione politiche e tecniche emerse rafforzano quindi la necessità di una revisione approfondita del progetto, che coinvolga pienamente le amministrazioni locali e garantisca la sicurezza, la sostenibilità e il rispetto del paesaggio gardesano.
«In questo scenario – afferma Calzà – la priorità deve essere la sicurezza. Non possiamo ignorare la delicatezza del versante (che presenta le stesse condizioni idrogeomorfologiche in tutto il tratto) né sottovalutare le alternative: in tratti così esposti, come avviene già sul lato bresciano, la soluzione via acqua con battelli elettrici può rappresentare un’opzione più sostenibile, meno impattante e soprattutto più sicura.»
La consigliera chiede alla Giunta:
«La ciclovia deve essere un’opportunità, non un rischio» conclude Calzà. «Per questo servono trasparenza, valutazioni tecniche solide e un confronto vero con i territori. Solo così possiamo garantire sicurezza, sostenibilità e rispetto per un luogo unico come il Lago di Garda.»