Valdastico, Arena, mandati: tre sconfitte di Fugatti

Non gira proprio bene al presidente della Provincia autonoma di Trento Fugatti in queste settimane. Nel giro di pochi giorni sono finite in archivio tre sue bandiere, tre sue forzature su cui molto aveva puntato e scommesso in questi anni, ovviamente con la complicità di una maggioranza non sempre convinta ma certamente sempre accondiscendente.
Alessio Manica, "il T Quotidiano", 8 novembre 2025

La Valdastico con uscita a Rovereto sud viene abbandonata. La bandiera, sventolata già da inizio legislatura, dell'infrastruttura necessaria e strategica per il Trentino ed in primis per la Vallagarina, illusoriamente venduta come ancora di salvezza della Valsugana trafficata, quella bandiera è stata ammainata. Gliel'hanno fatta archiviare i territori, gli amministratori locali che si sono opposti, la fermezza e compattezza documentata delle minoranze consiliari che hanno fermato la variante urbanistica. Ma forse in fondo a farla naufragare sono state la superficialità con cui la si è lanciata e giustificata, con un progetto di fattibilità che si bocciava da solo bastava leggerne le relazioni, e la evidente scarsa convinzione della maggioranza divisa anche su questo tema.

A poco serve ora il rilancio con un'altra uscita (quando Fugatti stesso dichiarava che si sarebbe fatta solo a Rovereto o niente …) è una mossa finalizzata solo a passare oltre la rimanente parte di legislatura sventolando l'obiettivo sapendo che nulla sarà messo a terra.

L'altro fallimento conclamato è quello della Trentino Music Arena. Con l'accordo sull'impiantistica sportiva intercorso con il Comune, che in questa sede non voglio analizzare nel merito delle proposte puntuali, si certifica la riduzione dell'Arena a una dimensione profondamente lontana dalle sproporzionate ambizioni del suo lancio. Basterebbe mettere in fila comunicati e post di quei mesi per avere la misura del fallimento. Così si mette nero su bianco che le forzature di ogni tipo, compreso l'uso delle strutture provinciali e della protezione civile per apprestare l'area, e le spese milionarie fatte per infrastrutturarla in fretta e furia sono servite solo per il capriccio elettorale del concerto di Vasco: un mega evento fuori scala per la realtà trentina fatto per «passare alla storia» con i soldi dei trentini. Disastro suggellato nelle stagioni estive che si sono succedute nell'area che hanno portato come noto al commissariamento del Centro Santa Chiara che, proprio perché obbligato a riempire di proposte quello spazio di iniziative in perdita, ha accumulato 1,7 milioni di euro di buco ovviamente ora riempito da ulteriori risorse pubbliche.

La pompa magna dell'annuncio di un piano da quasi 100 milioni di euro in strutture sportive, non può di certo coprire questo fallimento.

Ultimo ma non ultimo lo schianto frontale annunciato in Corte Costituzionale della legge per il terzo mandato. Norma approvata d'urgenza in primavera a tappe forzate per mettere in sicurezza la candidatura a presidente di Fugatti e con essa la tenuta e la competitività elettorale della maggioranza. Nessuna lesione dell'Autonomia in questa sentenza come vorrebbe sostenere chi ha votato la norma ma semplicemente il ribadire che l'ordinamento ha principi che anche l'Autonomia deve rispettare, tra questi la parità sul territorio nazionale del diritto elettorale passivo e quello del limite dei mandati come riequilibrio alla concentrazione di potere insita nei sistemi elettivi diretti maggioritari. Una sberla in faccia a chi voleva usare le prerogative dell'Autonomia per rivendicare una peculiarità trentina a soli fini personali o al massimo di parte.

Tre fallimenti certificati in pochi giorni che sono figli tutti e tre di forzature ed uso distorto delle risorse e dell'Autonomia, che sono figli di un navigare solo con la bussola del consenso di breve termine.

Tutte scelte che costano al Trentino in termini di risorse finanziarie, umane, in tempo perso delle istituzioni e in credibilità, ma che negli epiloghi confermano che il tempo è galantuomo e sa presentare il conto.