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Contagiato dalla “boria trumpiana” anche il presidente Fugatti in questi giorni, si è lanciato in annunci “autorevoli”: “la Valdastico si farà”, ma da un’altra parte rispetto a quella che da sette anni era considerata la soluzione ideale e imprescindibile….; “150 milioni di euro per la Variante di Torbole”, una nuova viabilità prevalentemente in galleria che collega la località Conca d’Oro sulla SS 249 a sud di Torbole con la località Linfano sulla SS 249 nel Comune di Arco, peccato che i Comuni gardesani (Arco e Riva) non sapevano nulla e si sono dichiarati contrari….
Trento, 3 novembre 2025
Su quest’ultima opera, sicuramente strategica e fondamentale per la viabilità non solo dell’Alto Garda ma anche della Vallagarina, interviene la consigliera provinciale del PD del Trentino Michela Calzà ribadendo che “La modalità con la quale sta operando la Giunta provinciale è sbagliata. I territori vanno ascoltati e con essi vanno condivise le soluzioni. Il confronto con le amministrazioni locali deve avvenire prima della scelta del tracciato e in coerenza con il Piano Stralcio della Mobilità della Comunità di Valle".
La variante di Torbole non può essere considerata un tracciato a sè stante, gestito in autonomia e valido per un solo comune. Esso è completamento della riorganizzazione del sistema di viabilità e mobilità dell’Alto Garda, pretesi a gran voce dal territorio e dalle amministrazioni locali oltre 15 anni fa. Per tale motivo anche questa variante deve essere pianificata in maniera organica, tenendo conto dei tracciati parzialmente attuati e di quelli in forte ritardo di completamento come la Loppio-Busa (tunnel, ponte, collegamento con la variante ovest verso Riva del Garda), oltre alle ipotesi di viabilità alternativa come la ferrovia Rovereto-Riva. E di quest'ultima, invece nulla si sa e nemmeno immaginiamo quale sia il percorso.
Le opere stradali posso essere programmate a stralcio e quindi con tempi differenziati di realizzazione, se sono frutto di un progetto per un territorio nella sua complessità e che ha l'ambizione di risolvere i problemi di viabilità. Soluzioni singole calate dall'alto non fanno altro che aumentare le criticità, l’accettazione sociale e il dilatare nel tempo la conclusione delle opere.
Non ultimo il consumo di suolo agricolo che comporterebbe la realizzazione del tracciato annunciato, intaccando aree di pregio che costituiscono parte integrante del paesaggio turistico del Garda. “Attirare turisti per presentare solo un groviglio di strade non credo sia il miglior biglietto da visita…” - ribadisce Calzà.
“Chiedo quindi alla Giunta di mettere in atto i loro “sacri principi” di vicinanza al territorio da sempre sbandierati (e poco applicati) e mi aspetto, a breve, un incontro con gli amministratori locali e con i cittadini per condividere il futuro della mobilità dell’Alto Garda” – conclude la consigliera Calzà.