"Più corse serali per ridurre la tensione abitativa a Trento e raddoppio della linea", Zanella (Pd) sulla ferrovia della Valsugana: "L'elettrificazione da sola non basta"

TRENTO. Una richiesta di potenziare "realmente" la ferrovia della Valsugana per rendere il servizio più attrattivo per pendolari e turisti. Un modo per decongestionare la strada statale 47 e drenare il traffico interno. Questo il senso della mozione di Paolo Zanella, consigliere provinciale del Partito Democratico, per sollecitare la Provincia a mettere in campo le soluzioni necessarie.
"Il Dolomiti", 3 novembre 2025

 

"Questa linea ha visto alcuni interventi migliorativi nei decenni scorsi, per esempio la realizzazione di alcune stazioni e la riqualificazione di altre, anche se servirebbero lavori di innalzamento dei marciapiedi per sbarrierare l'accesso ai treni, l'introduzione di cadenzamento orario", spiega Zanella. "L'elettrificazione tra Trento e Borgo est ora in corso con l'acquisto di nuovi treni, ma resta poco attrattiva per i potenziali passeggeri per i tempi di percorrenza, le frequenti interruzioni per manutenzioni e la mancanza di corse serali".

Il consigliere provinciale del Partito Democratico parte da alcuni dati. "Oggi quella della Valsugana è una ferrovia di 96 chilometri (67 chilometri in Trentino) a binario unico e scartamento normale, a trazione diesel di proprietà di Rfi, la cui gestione dei trasporti è condivisa tra Trenitalia e Trentino Trasporti. Una ferrovia che svolge di fatto un servizio di trasporto locale, con numerose fermate lungo la tratta Trento - Bassano (13 stazioni e 10 fermate), senza però treni diretti che fermino solo nelle stazioni principali (salvo due per direzione di marcia nelle ore di punta)". 

Si aggiungono i numeri, quelli di passeggeri giornalieri - pendolari, turisti e cicloturisti. "Circa 6 mila unità con una bassa velocità di linea, compresa tra 50 e 105 km/h e una velocità commerciale di 62,3 km/h, in particolare a causa di un tracciato che andrebbe rettificato in diversi punti, della numerosità delle fermate e della necessità di attesa dei treni in direzione di marcia opposta nelle stazioni. Questo con un orario pseudo-cadenzato con treni ogni 30 minuti nelle ore di punta e ogni ora nelle altre fasce orarie; senza dimenticare un andamento altipianimetrico severo e con gallerie che non rendono la linea adeguata al trasporto merci". 

Si parla anche delle "44 corse giornaliere, che non possono essere aumentate ulteriormente a causa della saturazione della capacità di linea a binario unico, con la necessità di attese dei treni agli incroci nelle stazioni (le tracce negli orari grafici sono eloquenti); con una sospensione delle corse serali in partenza alle 21.05 da Trento, che disincentiva l’utilizzo, per esempio, da parte di studenti universitari che potrebbero decentrarsi sull’Alta Valsugana, riducendo la tensione abitativa sul capoluogo; con orari poco funzionali a molti lavoratori e lavoratrici, a partire dai turnisti dell’Ospedale S. Chiara - che sono moltissimi - costretti a prendere l’auto perché gli orari del treno non coincidono con nessuno dei turni lavorativi".

Oltre alla progettazione della ferrovia Rovereto - Riva del Garda e allo studio preliminare su quella dell'Avisio la mobilità sostenibile - per Zanella - passa anche per il potenziamento di quella esistente della Valsugana. "L'elettrificazione, da sola, non permetterà di aumentare la velocità commerciale e la frequenza delle corse per rendere attrattivo il trasporto pubblico su rotaia. Ridurrà certo inquinamento ambientale e acustico e migliorerà il confort, ma nulla di più". 

Ecco perché, oltre al completamento dell'elettrificazione (partita con il lotto 1 tra Trento e Borgo Valsugana Est con un impegno di 60 milioni che dovrebbe portare a un raddoppio dell'utilizzo e una riduzione del traffico su gomma), "serve iniziare a valutare la fattibilità economica e tecnica della rettifica e del raddoppio della linea, almeno parziale per cominciare, per aumentare la velocità della linea, superare i rallentamenti dovuti alla necessità di attendere nelle stazioni i treni incrocianti e per poter aumentare il numero dei treni su una linea che oggi, a binario unico, ha saturato la sua capacità". 

La mozione di Zanella vuole impegnare la Provincia all'apertura di un confronto con Rfi e Trentino Trasporti per valutare se ci siano margini per modifiche al cadenzamento orario della ferrovia della Valsugana per renderlo più funzionale agli orari delle principali aziende del capoluogo (a partire da Apss) e non solo alle coincidenze con i treni della tratta del Brennero, per rendere il trasporto su rotaia maggiormente attrattivo per i pendolari; sostenere il prolungamento orario nelle fasce serali per i treni della Valsugana in partenza almeno fino alle 23 da Trento per permettere ai pendolari il rientro a casa e potenzialmente consentire di ridurre la tensione abitativa degli studenti universitari sul capoluogo. 

Inoltre il documento chiede di aprire un confronto con Rfi perché lo sbarrieramento delle stazioni ferroviarie, con l'innalzamento dei marciapiedi per permettere l'accesso a raso ai treni delle persone disabili, di passeggini e biciclette nelle stazioni della ferrovia della Valsugana, venga inserito nel piano dedicato sulle stazioni; sollecitare il Mit e Rfi affinché il completamento del piano di elettrificazione della Valsugana fino a Bassano (lotti 2 e 3) venga finanziato e inserito nel Contratto di Programma Mit - Rfi parte investimenti. 

E intraprendere un confronto con la Regione Veneto e la Provincia di Vicenza "per arrivare alla stesura di un protocollo d’intesa per 'la rettifica e il raddoppio della linea ferroviaria della Valsugana' con l’obiettivo di replicare il percorso fatto con Rfi per il collegamento ferroviario Feltre-Valsugana-Trento, per uno studio di  fattibilità e sostenibilità economica del raddoppio della linea della Valsugana, anche utilizzando le risorse del Fondo Comuni Confinanti", conclude Zanella.

IL TESTO DELLA MOZIONE