La vicenda è cominciata con la salita al Governo provinciale della Lega. Tra i primi provvedimenti i tagli alla cooperazione internazionale - perché erano quelli dell’aiutiamoli a casa loro… -, il dimezzamento dei posti di accoglienza delle persone richiedenti protezione internazionale e il concentramento sul capoluogo, chiudendo l’esperienza dell’accoglienza diffusa.
Paolo Zanella, 16 ottobre 2025
Il tutto iniziato sulla spinta dell’unica Lega autenticamente salviniana rimasta al governo di una Regione - perché Zaia, Fedriga e Fontana hanno certo un approccio meno ideologico - per alimentare lo scontro città - valli soffiando sul fuoco della xenofobia.
Il secondo step è stato quello di lasciare per strada centinaia di persone, comprese donne e famiglie, violando il diritto d’asilo previsto dal diritto internazionale e della nostra Repubblica, per poi concentrare quelle entrate in accoglienza in poche strutture senza servizi di inclusione (insegnamento della lingua, integrazione socio-lavorativa, assistenza psicologica e legale) così da creare disagio sul capoluogo e spingere verso la devianza sociale chi è stato messo ai margini della società, così da costruire un narrazione securitaria e razzista per alimentare il proprio consenso sulla pelle degli ultimi.
Ed è così che giungiamo alla terza puntata di questa vicenda pregna di disumanità: con il CPR si serve su un piatto d’argento a una comunità impaurita la soluzione securitaria e disumana a un problema sociale di cui si è in gran parte responsabili. Mentre i giornali quotidianamente misurano i fallimenti delle politiche di questa Giunta con gli stipendi che sono i più bassi del nord est e sotto la media italiana, con le persone che faticano ad arrivare a fine mese, con sempre più persone che rinunciano alle cure e non riescono ad accedere a una casa, con numeri di incidenti sul lavoro che fanno rabbrividire, Fugatti distoglie l’attenzione spostandola sul solito capro espiatorio: i migranti. Esattamente come fa in ogni intervento pubblico il suo vicesegretario nazionale Vannacci.
Ieri all’assemblea di Confesercenti Fugatti - ovviamente con il solito sottinteso “migrante uguale criminalità” - ha promesso che i Trentini possono stare tranquilli perché dal CPR nostrano i “migranti delinquenti” usciranno solo con l’espulsione, a differenza che nel resto d’Italia. Mente sapendo di mentire. Innanzitutto perché nei CPR spesso si trovano persone che “delinquenti” non lo sono proprio, ma sono solo irregolari a causa di leggi che costringono le persone straniere a chiedere asilo come unica strada di accesso, asilo che poi si vedono respinto. E poi solo meno della metà delle persone trattenute nei CPR viene rimpatriata, per mancanza di accordi bilaterali con i Paesi di provenienza, mentre le altre vengono rilasciate: cosa pensa di fare Fugatti, a Trento li rinchiudiamo e buttiamo via la chiave, in perfetto stile Salvini?!
I CPR sono luoghi di detenzione amministrativa dove viene violata la dignità delle persone, buchi neri del diritto dove spesso non è garantita la salute e la difesa dai soprusi, secondo il rapporto della Coalizione italiana libertà e diritti civili. Luoghi privi anche delle garanzie minime che in carcere sono previste dall’ordinamento penitenziario. Centri la cui gestione è in capo allo Stato, oggi governato da chi ha approvato un provvedimento per punire chi protesta e oppone resistenza passiva nei CPR, ma anche chi protesterà contro la loro edificazione.
Non è questa la risposta che serve a Trento. Ciò che serve è tornare a fare politiche sociali inclusive, non lasciando le persone sotto i ponti.
E a proposito di politiche sociali, avere spostato Cinformi e tutta la gestione delle politiche migratorie dal Dipartimento politiche sociali al Dipartimento organizzazione e personale ci dà la misura dell’assoluto disinteresse e disinvestimento di questa Giunta su un tema oggi così cruciale come quello migratorio, che si incrocia con il tema demografico, economico e del lavoro. Tra l’altro con un grande tasso di ipocrisia, visto che di tutte le persone straniere messe ai margini perché lasciate fuori accoglienza se ne continuerà a fare comunque carico il Dipartimento politiche sociali con risorse a carico della Provincia. Ma adesso il CPR risolverà tutto!
Provincia che in questi giorni pare stia spostando d’imperio, in accordo con il Commissariato del Governo, diversi migranti dalle Residenza Fersina verso altre strutture nazionali. Si è fatto sedimentare il degrado, l’incuria, la violenza in quel luogo di concentramento e ora lo si risolve spostando persone che pare fossero un minimo integrate, anche con contratti di lavoro attivi sul territorio?!. La carenza di personale e il disinvestimento di Stato e Provincia in una struttura sempre più inabitabile pare stiano persino portando alcuni migranti ad abbandonare spontaneamente la struttura. E poi la risposta sarebbe il CPR?!!
Da ultimo, sempre in tema di migrazione, la quindicina di donne in lista di attesa per un posto nelle strutture di bassa soglia - donne quasi tutte richiedenti protezione internazionale fuori accoglienza - da lunedì saranno costrette ad andare a Trento nord per accedere allo Sportello di accoglienza femminile, visto che pare che lo Sportello sia stato sfrattato del piccolo spazio nei pressi di Casa della giovane. Una nuova collocazione completamente decentrata e per raggiungere la quale - sempre a causa delle prime politiche anti migratorie di Fugatti - queste donne devono acquistare i biglietti dell’autobus pur non avendo spesso un soldo. Ancora: la questione è il CPR?!!