La consigliera Francesca Parolari e il consigliere Andrea de Bertolini, insieme a tutto il Gruppo consiliare del PD del Trentino, hanno presentato una mozione al Consiglio provinciale di Trento, che verrà discussa la settimana prossima, affinchè anche in Trentino si affronti il sessismo e i linguaggi d'odio contro le donne in rete.
Trento, 5 settembre 2025
L'iniziativa arriva in risposta a recenti inchieste giornalistiche che hanno rivelato l'esistenza di gruppi sui social e siti web in cui foto intime di donne, incluse figure pubbliche e politiche, sono state condivise senza consenso o manipolate con l'intelligenza artificiale. Nella mozione si evidenzia come “la realtà virtuale sia ormai troppo spesso un luogo “fuori controllo”, privo apparentemente di regole. Un luogo di sostanziale impunità in cui tutto si può fare e tutto si può dire. In cui si consumano scempi della dignità e dei diritti della persona (sia essa adulto o minore), in numeri sempre più ampi, arrecando spesso insopportabili afflizioni oltre che danni irreparabili al patrimonio di credibilità personale”.
L’assenza di un’adeguata cultura del consenso e la visione distorta della sessualità hanno in via ulteriore contribuito a perpetuare questo vergognoso risultato, favorendo – nella sua sostanziale impunità e nella legittimazione del giudizio dei pari – il consolidamento di una subcultura nelle relazioni fra generi.
La mozione sottolinea l'urgente necessità di agire, notando che, sebbene atti illeciti come la diffamazione e la diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite (il cosiddetto revenge porn) siano punibili per legge a querela di parte, il problema richiede una risposta culturale e sistemica più ampia. I recenti fatti di cronaca evidenziano "l'inadeguatezza degli strumenti di monitoraggio e di contrasto" rispetto alla velocità con cui tali contenuti si moltiplicano e si propagano sulle piattaforme digitali.
La presenza di un organismo come il Comitato provinciale per le comunicazioni, che opera quale organo funzionale di AGCOM, può costituire sul territorio trentino un presidio utile soprattutto per il monitoraggio e la raccolta di informazioni e di segnalazioni.
Per affrontare queste problematiche, la mozione impegna la Giunta provinciale a diverse azioni chiave:
I consiglieri sottolineano che la sola repressione non può risolvere il problema. È necessario un impegno strutturato e organico che combini prevenzione culturale, repressione legale e sostegno psicologico alle vittime. La mozione mira a utilizzare il Comitato provinciale per le comunicazioni come un presidio utile per il monitoraggio e la raccolta di informazioni, sfruttando gli strumenti che già possiede per avviare campagne di sensibilizzazione e collaborare con le piattaforme digitali.
cons.ra Francesca Parolari
cons. Andrea de Bertolini