Zanella: "Tante perplessità sull'assestamento di bilancio"
Da quanto uscito sinora sulla stampa ci sono tante perplessità e diverse mancanze nell’assestamento di bilancio. Innanzitutto l’entità delle maggiori entrate per l'assestamento di bilancio che ammontano addirittura a 700 milioni.
Paolo Zanella, 30 giugno 2025
Tutto questo gettito in più nonostante le previsioni delle entrate 2024 fossero state calcolate su una previsione di crescita del PIL tra 1,2 e 1,6%, che però nei fatti si è fermata allo 0,8%: cresci di meno e entrano più soldi... O le stime delle entrate vengono tenute appositamente basse per avere più soldi in assestamento e fare continue manovre propagandistiche, oppure le misure fiscali della destra nazionale, come rilevato dall’ISTAT, hanno concorso ad aumentare la pressione fiscale a tal punto che sono arrivati centinaia di milioni imprevisti grazie alla compartecipazione al gettito. Altro che abbassare le tasse: più entrate, sì, ma a discapito dei redditi, non proprio un avanzo a costo zero per lavoratori e lavoratrici. Questo va detto.
Poi la questione della produttività delle imprese che sarà pure sopra la media italiana come presentato da Fugatti alle parti sociali, ma che poi, “inspiegabilmente”, determina da anni salari sotto la media italiana e i più bassi del Nordest.
Paolo Zanella, 30 giugno 2025
Evidentemente si cresce, ma non si redistribuisce, nonostante importanti sgravi e contributi, più che nel resto del Paese. Una contraddizione e il fallimento di sgravi e contributi a pioggia, senza vincoli su investimenti e aumento dei salari. Forse il vincolo agli sgravi IRAP andrebbe esteso anche allo sgravio complessivo già in essere (unicum in Italia) o a gran parte di esso e non solo ai pochi decimi di punti percentuali aggiuntivi, così da essere una vera leva per gli aumenti contrattuali.
Le perplessità maggiori però sono su ciò che manca. Oltre alla questione dibattuta anche a destra delle politiche per la natalità assolutamente starate rispetto all’obiettivo, almeno tre sono gli ambiti più problematici:
- sanità: l’assessore Tonina si era preso l’impegno - con una nostra mozione - di stanziare le risorse per cospicui aumenti contrattuali finalizzati a fermare la fuga del personale verso l’Alto Adige, a partire dagli infermieri. Da quanto riportano i sindacati, però, pare che le risorse disponibili siano del tutto insufficienti per garantire ciò di cui c’è bisogno: armonizzazione, nuovo ordinamento, indennità del personale del comparto. Come si pensa di trattenere e attrarre personale in Trentino? Quando c’è da passare dalle parole ai fatti evidentemente questa Giunta si rimangia la parole, anche di fronte a priorità come la salute;
- casa: si continuano a investire soldi in due direzioni: interventi in parte condivisibili, ma che porteranno i propri frutti tra diversi anni come i fondi di housing sociale; interventi che sulle politiche per l’accesso alla casa servono a ben poco, come i contributi per l'acquisto, certamente graditi a chi li riceve, ma che per la loro entità non incidono sulla possibilità di acquistare o meno una casa. Un po' come il bonus terzo figlio: gradito certo, ma non dire niente per decidere se fare o meno un figlio in più. Mancano invece interventi sugli sfitti e sugli alloggi di emergenza nelle aree ad alta tensione abitativa. Su questi si rinvia ancora, mentre i lavoratori e famiglie non trovano casa o sono costretti a convivere in diversi per pagare un affitto. D'altronde le persone in cerca di casa in affitto sono relativamente poche, spesso appartenenti a classi meno abbienti che statisticamente votano meno: perché occuparsene?!;
- welfare: si persevera nel non indicizzare l’ICEF che serve per accedere alle provvidenze e ai servizi e per determinare l’entità delle quote degli aiuti o della compartecipazione, anch’esse non aggiornate all'inflazione da anni. Pare che nemmeno nel nuovo calcolo dell’ICEF, pronto a breve, questa indicizzazione ci sia. Così si escludono dagli aiuti tante persone e famiglie che avrebbero necessità e che ne avrebbero diritto se i parametri fossero aggiornati e si continuano ad erogare provvidenze inadeguate rispetto all'aumento del costo della vita. In bilancio torneremo a chiedere l'indicizzazione e sulla revisione dell’ICEF chiederemo alla Presidente della Quarta Commissione di audire parti sociali, rappresentati delle famiglie ed esperti perché il tema è complesso e serve un parere consapevole rispetto alle ricadute che il nuovo regolamento determinerà.
Anche su questi aspetti focalizzeremo la nostra attenzione nella discussione della manovra di assestamento di bilancio per migliorare le condizioni di vita di chi abita il nostro Trentino.