Sgarbi sì, no, forse

“Sgarbi? Accolgo le dimissioni!” Così da Tokio, la Presidente Meloni.
“Sgarbi? Lo riconfermo!” Così da Trento, il Presidente Fugatti
“Sgarbi? Vedremo e valuteremo.” Così, qualche giorno fa l’Assessore Gerosa.
Trento, 5 febbraio 2024

Al di là del fulgido esempio di unità di visione e di intenti della maggioranza che regge le sorti del Paese e della Provincia, va dato atto alla Presidente del Consiglio dei Ministri di una scelta responsabile, di fronte ad una situazione politicamente imbarazzante. Al contempo si conferma l’ottusità testarda di chi non mette mai in discussione le proprie verità e quindi – lo ripetiamo – anche di fronte ad una situazione imbarazzante ed imbarazzata, riconferma la volontà di rinnovare l’On. Sgarbi al vertice del M.A.R.T.

Si tratta di una divergenza di valutazioni che colpisce, perché non è la diversità di punti di vista fra maggioranza ed opposizione o fra distanze ideologiche, bensì all’interno di un’unica compagine di governo, alleata a Trento come a Roma. Ma ciò che stupisce ancor più è il silente ruolo di spettatrice passiva assegnato, da questo surreale dibattito, all’Assessore di merito, di fatto esautorata d’autorità da ogni valutazione tecnica e politica, rispetto a nomine per le quali almeno il suo parere dovrebbe avere un ruolo non proprio secondario. E mentre fuori provincia si valuta il peso del giudizio dell’”Antitrust” e le implicanze dello stesso, a Trento sembra che non sia successo nulla e che tutto proceda alla perfezione. Così non è, come dimostrano i fatti, ma in piazza Dante la cecità è ormai endemica.

Sarà questa la cifra distintiva di tutta la Legislatura?