«L'assessore Tonina venga in valle per dirci cosa succede con l'ospedale e soprattutto quali sono i servizi che vuole garantire». A chiederlo è il circolo Pd di Fiemme e Fassa che si è ritrovato l'altra sera con iscritti e simpatizzanti a Ziano per affrontare, assieme al consigliere provinciale Paolo Zanella e con il dottor Guido Piazza, già primario di Medicina all'ospedale di Cavalese, la grave situazione sanitaria del Trentino e delle valli dell'Avisio.
F. Morandini, "Il T Quotidiano", 24 gennaio 2024
Dopo un minuto di raccoglimento per ricordare la povera Ester e riflettere sul nostro ruolo di maschi, come ha sottolineato il segretario Tiziano Cova, Zanella e Piazza hanno illustrato nel dettaglio la situazione locale, a partire da una situazione nazionale che vede il paese invecchiare e gli investimenti nella sanità calare.
Anche in Trentino c'è carenza di personale, non perché manchino i medici, ma le specialità: tra gli altri radiologi, psichiatri, Pronto soccorso, ma mancano soprattutto infermieri. La soluzione non è la scuola di medicina - ha ribadito Zanella - meglio borse di studio per le specialità carenti come chiedo da tre anni. Mancano 250 infermieri e ne occorrerebbe altrettanti, ma in assenza di incentivi vanno nel privato a Bolzano o all'estero. Per frenare la fuga dal Sistema sanitario nazionale occorre formazione e contratti adeguati. E a proposito di ospedale, anche quello Fiemmese, si è sottolineato che «la sanità non deve essere ospedalocentrica e la stessa Casa della Comunità di Predazzo per ora sono solo muri. Serve una visione delle Case di Comunità, integrate com'è previsto con il 3° settore e le associazioni, e soprattutto serve prevenzione: dalla genitorialità consapevole, alla salute alimentare, all'abuso di alcol».
Per Piazza il punto dolente è il funzionamento della rete ospedaliera, una spesa per il punto nascite di 3 milioni l'anno con 18 medici pediatri e ginecologi per 136 parti, quando mancano tutta una serie di servizi che non possono mancare in un ospedale.
«Non è certo solo il punto nascita in deroga a dare valore all'ospedale - ha evidenziato Piazza - ma reparti e servizi efficienti come il Pronto Soccorso, il Centro antidiabetico, il D.H. Oncologico, il Centro dialisi, (anche per turisti) l'accessibilità agli esami cardiologici di primo livello, un servizio ambulatoriale specialistico, la professionalità degli operatori, medici, chirurghi, ortopedici, pediatri, ginecologi e infermieri. L'ospedale funziona benissimo, l'ortopedia è al top - ha commentato - ma hanno la fatica addosso». E poi c'è lo scandalo della risonanza magnetica presente da anni e che è funzionata per 3 mesi ed ora è lì che prende la polvere, mentre i valligiani vanno al centro medico privato convenzionato di Tesero.
Che fare? La soluzione per il PD valligiano è quella di garantire innanzitutto una casa che in Fiemme è difficile da trovare sia per i medici sia per gli infermieri. «Non una foresteria - ha chiarito Zanella - che serve per chi si ferma qualche giorno e non è la soluzione. A Bolzano la Provincia paga l'affitto a chi ci va».
Occorre quindi lavorare sulla professionalità e sulla formazione, far partire i corsi per tecnici di radiologia, investire e creare le premesse affinché i medici non se ne vadano dal SSN e garantire una casa a chi viene in valle.
È stata inoltre stigmatizzata la situazione attuale che vede il proliferare di gettonisti a 1200 euro a turno, che non hanno relazioni con lo staff dell'ospedale, che vengono, come è stato denunciato, per qualche giorno dal profondo sud con l'aereo e se tornano con qualche migliaio di euro in tasca. Una situazione insostenibile anche per la val di Fiemme, ma che purtroppo copre il 50% del fabbisogno e non riguarda solo pensionati, ma anche giovani neolaureati. I tempi di attesa e lo spostamento della sanità sul privato (a pagamento) è un'altra preoccupazione emersa dal dibattito, tanto da proporre anche una revisione dell'intramoenia.
E il nuovo ospedale? Se si fosse voluto, il prossimo anno si sarebbe potuto inaugurare, ha evidenziato Zanella. Il tema però non sono i muri, che non si sa se e quando saranno eretti, ma cosa ci metteranno dentro. Detto che la priorità non è il punto nascite, soprattutto per la sicurezza oltreché per i costi che, a fronte del calo delle nascite (un terzo delle quali avviene fuori valle) sono vieppiù insostenibili. I servizi vanno calibrati, ortopedia ha bisogno di una fisioterapia di sostegno, così come le patologie legate all'invecchiamento della popolazione.
Occorre soprattutto educare la popolazione all'appropriatezza, è stata la conclusione di Zanella, stabilendo qual è il giusto posto per ciascun servizio, in attesa di sentire cosa ne pensa l'assessore Tonina.