Davanti all’incredibile e sempre più inestricabile garbuglio nel quale si sta avvitando la composizione della nuova Giunta provinciale, stiamo assistendo sbigottiti a due comportamenti che, per quanto opposti, hanno in comune il più totale disprezzo per l’Autonomia e per questa terra.
Gruppo PD del Trentino, 22 novembre 2023
Da un lato l’arroganza di un centralismo che, dopo essersi autonominato garante dell’Autonomia, pretende adesso di imporre schemi attraverso nebulose trattative condotte solo sui tavoli romani dove tutto entra in gioco, tranne l’interesse del Trentino e, dall’altro, il silenzio imbarazzato ed imbarazzante, ma comunque complice, delle componenti territoriali e di quell’autonomismo che, per qualche immeritato posto di potere, ha svenduto la propria storia e una dignità politica costruita in anni di oneste battaglie ideali e politiche ed oggi annaspa di fronte all’innegabile scempio al quale questa comunità è costretta ad assistere, suo malgrado.
In mezzo a questo disastro annunciato, rimane immobile la serafica irresponsabilità di chi ha causato tutto questo, per appagare interessi di parte e per regolare pendenze d’altra natura, portando le istituzioni, ancor prima che la politica, a toccare fondali di pochezza e di irrilevanza mai conosciuti prima.
Non è accettabile che ci si stia avviando verso la prima seduta del nuovo Consiglio provinciale con questo indecente stallo di posizioni e di caparbietà; non è possibile assistere alle forzature, ai limiti della legittimità, attorno alla figura dell’assessore esterno, che tale diverrebbe dopo le dimissioni da Consigliere in sprezzo della volontà degli elettori ed all’abolizione della cosiddetta “porta girevole” ed, infine, non è credibile questo mestare nel torbido, spacciato per difesa della specialità.
Pensavamo di aver assistito ad ogni contorsione possibile e forse non abbiamo ancora visto tutto, mentre ci troviamo a doverci misurare solo con un volgare mercato di poltrone, con un ingerenza romana che umilia l’Autonomia e qualifica la compagine di centrodestra tutta. Umiliazioni che, onestamente, il Trentino non merita.