Pochi emendamenti ma di merito per contribuire a migliorare la manovra di assestamento al bilancio di questo fine legislatura.
A. Olivi, 24 luglio 2023
Risorse da subito per l’adeguamento del contratto provinciale della dirigenza sanitaria 2019-2021 pari a 6 milioni all’anno per il triennio per colmare il divario con il contratto nazionale e determinare condizioni di migliore attrattività per il nostro sistema sanitario carente di professionisti in alcune specialità.
Eliminare l’incivile e discriminatoria previsione del vincolo di dieci anni di residenza per l’accesso all’assegno di natalità, già censurato dai giudici, ripristinando il requisito dei due anni previsto a livello nazionale e rendere strutturale la misura anche dopo il 2024.
Garantire l’entrata a regime del nuovo Progettone già a far data dal 2024 individuando da subito le categorie dei lavoratori fragili tra i quali inserire le donne vittime di violenza contro la scelta della Giunta di rinviare tutto al 2025.
Per la gestione dei sentieri alpini e dei rifugi propongo che la Giunta un piano pluriennale in grado di fissare obiettivi e finalità stipulando con la Sat un accordo di programma che tenga conto anche delle priorità in tema di sicurezza e accesso inclusivo alle nostre montagne.
Inserire nella legge di assestamento la norma approvata all'unanimità dalla Terza Commissione legislativa che prevede la sospensione automatica dei termini per le gare delle piccole concessioni idroelettriche in presenza di norme quadro statali in materia di riassegnazione delle concessioni di derivazioni d’acqua di potenza media annua fino a 3000 kW o comunque di una normativa statale applicabile a tali riassegnazioni che fissi nuovi criteri più ampi di quelli attuali.
Finanziare fin da subito non solo l'incremento di spesa del primo lotto del polo della protezione civile di Rovereto ma anche e soprattutto gli interventi che riguardano il completamento della struttura polivalente per euro 6 milioni.
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Ci sono voluti quasi cinque anni di estenuante trattativa per giungere finalmente all'adeguamento del contratto collettivo provinciale della dirigenza medica veterinaria e sanitaria per di fatto allineare il trattamento economico dei nostri medici a quello del contratto collettivo nazionale.
Per raggiungere l’obiettivo di un adeguamento completo, sia economico che normativo, al periodo 2019 – 2021 si dovrà attendere l'apertura della nuova fase contrattuale.
Il contratto collettivo provinciale siglato nel 2016 prevede che le condizioni economiche dello stesso non possono essere di minor favore rispetto a quelle del contrattatone nazionale. Quest'ultimo per il triennio 2019-2021 è già in fase di definizione e prevede incrementi stipendiali che in quanto tali non riguarderanno i medici e i veterinari della nostra provincia.
Il rischio è che il divario stipendiale possa costituire un ulteriore motivo di maggiore attrattività delle strutture sanitarie fuori provincia in una fase in cui si assiste alla grave carenza di professionisti in specialità come i medici dell'emergenza e dell'urgenza, i radiologi, gli psichiatri.
È quindi necessario prevedere a livello provinciale sin da subito il finanziamento del triennio contrattuale 2019-2021 per limitare il periodo di ulteriore ingiustificata vacanza contrattuale.
A livello nazionale sono previsti tassi di incremento stipendiale definiti dalla legge di bilancio pari all'1,30% per il 2019, 2,01% per il 2020 e 3,78% per il 2021.
Ecco perché si rende necessario prevedere sin da subito un finanziamento che tenga conto della necessità di essere attrattivi nei confronti dei professionisti provenienti anche da altre regioni anche attraverso la leva economica allineando gli adeguamenti contrattuali al tasso d’inflazione che a giugno 2023 supera il 6%.
Per queste ragioni ho proposto un emendamento alla manovra di assestamento del bilancio che prevede lo stanziamento di 6 milioni all’anno già a partire dal 2023.