Il testo della mozione a prima firma Luca Zeni proposta dalle minoranze in tema orsi e approvata questa settimana in consiglio provinciale.
Trento, 12 maggio 2023
Premesso che
in data 27 luglio 2021 il Consiglio provinciale approvava il seguente ordine del giorno:
“Proposta ordine del giorno n.
al disegno di legge 110/XVI Assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2021 – 2023
Sulla gestione dei grandi carnivori
L’orso non è mai scomparso dal Trentino, ma era vicino all’estinzione quando a inizio anni ’90 la giunta Andreotti decise di dare avvio ad un progetto di reinsanguamento, introducendo alcuni esemplari che, uniti a quelli esistenti, potessero evitare la scomparsa della specie.
Il progetto ebbe successo, e l’orso ha trovato un habitat favorevole in Trentino.
L’orso è un animale schivo, che evita il contatto con l’uomo, come è stato più volte spiegato da chi ne studia abitudini e comportamenti. Vi sono però alcuni singoli esemplari che prendono confidenza, e questi possono essere definiti pericolosi, perché mostrano aggressività nei confronti dell’uomo, o dannosi, perché attaccano animali da allevamento.
Sia la pericolosità che la dannosità sono elementi che incidono sull’accettazione sociale della specie, e quindi occorre muoversi secondo alcune direttrici, al fine di tutelare sia le persone sia la specie orso nel suo complesso.
Con la legge n. 9/2018 la Provincia autonoma di Trento ha approvato una norma che attribuisce al Presidente della Provincia la competenza ad autorizzare il prelievo, la cattura e l’uccisione dell’orso bruno, nel perseguimento delle finalità di cui all’articolo 16 della direttiva Habitat, previo parere dell’ISPRA, purché non sussistano altre soluzioni valide e non venga messa a rischio la conservazione della specie.
La Corte Costituzionale, con sentenza 215/2019, ha riconosciuto la legittimità della norma e la facoltà della Provincia di dare diretta attuazione alla Direttiva Habitat, senza necessità di acquisire alcuna autorizzazione da parte del Ministero competente, previo parere (obbligatorio ma non vincolante) di Ispra.
La Giunta provinciale – pur essendo la legge provinciale 9/2018 direttamente applicabile – ha deciso di adottare, con delibera n. 1091 del 25 giugno 2021, delle linee guida di attuazione della legge stessa.
Il provvedimento ribadisce la volontà della Provincia di una gestione equilibrata dell’orso, con una prevalenza della tutela della specie rispetto a quella dei singoli individui della specie, con l’impegno a garantire la conservazione della popolazione di orsi in modo compatibile con le attività umane, con attenzione alla sicurezza dei cittadini e alla tutela di apicoltura e agricoltura di montagna.
Le linee guida si richiamano alle indicazioni del Piano d’azione per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace), specificandone le azioni da intraprendere a seconda della problematicità dell’animale.
Si ribadisce che, naturalmente, in caso di contingibilità e urgenza, in caso di aggressione da parte di un orso, il Presidente della Provincia può, con ordinanza, ordinarne l’abbattimento, mentre negli altri casi va seguita la procedura autorizzatoria prevista dalla legge provinciale 9 del 2018.
Queste linee guida di attuazione della legge provinciale 9 del 2018 hanno il merito di affrontare con equilibrio e serietà un tema attorno al quale troppo spesso il dibattito segna uno scontro tra posizioni radicali. Da un lato c’è una parte degli animalisti, la quale ritiene che la tutela di ogni singolo esemplare venga prima di tutto; dall’altro gli antiorso, che lo dipingono come un killer assassino e che alimentano l’idea che questa specie dovrebbe essere portata all’estinzione sulle Alpi.
Non sono ancora state adottate linee guida invece rispetto alla gestione del lupo, l’altro grande carnivoro, che è ritornato in Trentino e che necessità della stessa attenzione ma con modalità di gestione in parte diverse.
Tanto premesso
il Consiglio provinciale impegna la Giunta
a intraprendere azioni che vadano nella direzione di seguito indicata, utilizzando a tal fine le risorse già stanziate in bilancio:
1) per proseguire e rafforzare il finanziamento, da parte dell’ente pubblico, di strumenti di prevenzione per gli allevatori;
2) per proseguire e implementare l’installazione di cassonetti per i rifiuti antiorso nel Trentino occidentale, al fine di ridurre più possibile le fonti di “attrattività” per gli orsi;
3) per formare e sollecitare il maggior uso possibile, da parte degli allevatori, degli strumenti di prevenzione, e legare i rimborsi in caso di danni provocati dagli orsi, all’effettivo utilizzo degli stessi;
4) per implementare una comunicazione che promuova la cultura della montagna, al fine di far comprendere la necessità di un approccio responsabile alla stessa. Che siano le valanghe, i fulmini, i sentieri esposti, gli insetti, i serpenti o gli orsi, in montagna occorre mantenere comportamenti responsabili;
5) per mantenere una posizione equilibrata e coerente con le linee guida approvate, con azioni efficaci negli interventi a tutela in particolare degli allevatori e al contempo senza alimentare allarmismi non giustificati, riaffermando invece la volontà di promuovere un territorio ambientalmente integro, capace di far convivere positivamente l’agricoltura di montagna con la presenza di un ecosistema di cui fanno parte anche i grandi carnivori;
6) per mantenere una posizione coerente con le linee guida approvate, intervenendo in caso di orsi problematici secondo quanto disciplinato in misura proporzionata al comportamento, senza posizioni ambigue rispetto all’organizzazione di un sistema basato sulla captivazione permanente, complessa da adottare e poco rispettosa per animali selvatici non abituati alla cattività;
7) per garantire una struttura tecnica adeguata rispetto ad un numero di grandi carnivori che è aumentato esponenzialmente nel tempo, in modo da garantire un presidio efficiente e di qualità;
8) per continuare nell’azione di dialogo con lo Stato per consentire l’utilizzo del bear spray, come avviene in altri Paesi, sia per gli operatori del settore come il personale del corpo forestale, sia per chi frequenta la montagna, adottando criteri rigorosi di registrazione e sanzioni in caso di utilizzo in modo improprio;
9) per adottare nel minor tempo possibile linee guida specifiche per la gestione del lupo, previo confronto con Ispra.”
L’ordine del giorno vedeva un voto trasversale del consiglio:
Ambrosi Alessia assente
Bisesti Mirko assente
Cavada Gianluca favorevole
Cia Claudio favorevole
Coppola Lucia favorevole
Dallapiccola Michele assente
Dalzocchio Mara favorevole
Degodenz Pietro astenuto
Degasperi Filippo astenuto
Demagri Paola favorevole
Failoni Roberto favorevole
Ferrari Sara favorevole
Fugatti Maurizio favorevole
Gottardi Mattia favorevole
Guglielmi Luca favorevole
Job Ivano favorevole
Kaswalder Walter favorevole
Leonardi Giorgio favorevole
Manica Alessio favorevole
Marini Alex favorevole
Masè Vanessa favorevole
Moranduzzo Devid favorevole
Olivi Alessandro favorevole
Ossanna Lorenzo favorevole
Paccher Roberto favorevole
Paoli Denis assente
Rossato Katia favorevole
Rossi Ugo favorevole
Savoi Alessandro favorevole
Segnana Stefania favorevole
Tonina Mario favorevole
Tonini Giorgio favorevole
Zanella Paolo favorevole
Zanotelli Giulia favorevole
Zeni Luca favorevole
Tutto ciò premesso,
il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento impegna la Giunta: