Nuovo Ospedale di Cavalese, fuga in avanti inaccettabile

Alla vicenda del nuovo ospedale di Cavalese, che la Giunta provinciale vorrebbe realizzare attraverso un partenariato pubblico-privato sulla base del progetto presentato dalla ditta MAK di Lavis, si aggiunge un nuovo preoccupante capitolo.
Alessio Manica, 11 novembre 2022

 

Infatti ieri il direttore generale dell'APSS dott. Ferro, ha incontrato il personale sanitario dell'ospedale di Cavalese per illustrare il progetto della MAK per la realizzazione del nuovo polo in località Masi.
 
Ciò che è inaccettabile è che stiamo parlando a tutt'oggi di un progetto di iniziativa privata non ancora approvato dalla Giunta provinciale o da altro organo pubblico, ma che già il dottor Ferro ritiene di dover presentare come futura soluzione per la sanità delle valli dell'Avisio. A che titolo lo ha fatto? Su indicazione di chi? Con quale finalità?
 
Questo nuovo evento si aggiunge alla totale mancanza di trasparenza dell'iter sin qui intrapreso da parte della Giunta Fugatti, che dapprima non ha dato notizia della proposta della MAK ne agli amministratori né alle comunità locali avviando parallelamente la compravendita dei terreni necessari alla costruzione del nuovo ospedale, oltrepassando in questo modo sia gli enti locali che il Consiglio provinciale.
 
Ciò che è peggio, a mio avviso, è che si sta parlando di un progetto privato, visto che a tutt'oggi l'unico progetto approvato dalla Provincia è quello relativo alla ristrutturazione e ampliamento dell'ospedale esistente.
 
Ancora una volta come già visto in questa vicenda si consegna la regia di un settore importante come quello della sanità pubblica nelle mani dei privati, contestualmente riducendo gli investimenti pubblici in sanità come visto in questi giorni nella proposta di bilancio avanzata dalla Giunta.
 
Tutte indicazioni che confermano ancora una volta la volontà, come noi diciamo da tempo, una progressiva e preoccupante privatizzazione della sanità pubblica trentina da parte della Giunta Fugatti, alla quale ancora una volta il Partito Democratico del Trentino dice no senza se e senza ma.