Rifugiate ucraine professioniste della sanità: una risorsa per i connazionali e per il nostro sistema sanitario

Non solo il decreto legge del governo del 21 marzo 2022 per l’emergenza in Ucraina, ma anche la deliberazione della Giunta provinciale del 2 aprile 2021 della Giunta prevedono la possibilità per le strutture sanitarie e socio-sanitarie di assumere temporaneamente medici e operatori socio-sanitari in possesso di abilitazione conseguita all’estero, che intendono esercitare temporaneamente la professione sul territorio della provincia autonoma di Trento, con contratti a tempo determinato o con incarichi libero professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa.
Trento, 24 marzo 2022

Per la consigliera Sara Ferrari si tratta di una misura finalizzata ad offrire la possibilità di lavorare e di integrarsi socialmente alle donne ucraine con competenze medico sanitarie, fuggite dalla guerra, che possono così offrire un’appropriata assistenza sanitaria ai connazionali, che trovano e troveranno rifugio in Trentino, se si pensa quanto sia importante la comprensione linguistica per le giuste diagnosi e per l’approccio psicologico più appropriato in particolare per l’area pediatrica. Allo stesso tempo queste possono essere anche una risorsa per colmare il deficit di personale del nostro sistema sanitario.

Per questo Ferrari ha depositato oggi un’interrogazione, in cui chiede al presidente della Provincia e all’assessora competente, quali azioni intendano attivare per dare occupazione alle donne ucraine professioniste della sanità e come ritengano opportuno valorizzarle anche per assistere i connazionali provenienti dalle zone di guerra, permettendo loro così un più agevole recupero fisico e psicologico.