Appello alla Giunta provinciale: inviare subito la protezione civile ai confini dell'Ucraina

Davanti al quotidiano acutizzarsi della guerra in Ucraina ed agli appelli all’aiuto per i profughi e per la popolazione rimasta in patria, il Volontariato trentino, come sempre, sta rispondendo in maniera esemplare, anche attraverso il moltiplicarsi di iniziative private, mobilitate per portare soccorsi ed aiuti nelle regioni di confine con l’Ucraina.
Luca Zeni, 15 marzo 2022

Le immagini delle devastazioni provocate in città e villaggi da bombardamenti indiscriminati ed insensati rendono ancor più acuta l’urgenza di garantire aiuti e supporti ai profughi in fuga dalla guerra, come chiedono gli stessi giunti in Trentino in queste ore e come, da più parti, viene sollecitato alle Istituzioni dell’autonomia.

A fronte dell’aggravarsi continuo della situazione umanitaria, diventa quindi indifferibile l’invio del già pronto ed attrezzato Nucleo della Protezione Civile, che, come la Giunta ha annunciato ormai da molti giorni, dovrebbe allestire un campo di accoglienza per i profughi nei territori moldavi o polacchi al confine con l’Ucraina ma che è ancora fermo in Trentino. In queste situazioni di emergenza, ogni ritardo accresce le problematiche già in essere, soprattutto per gente che fugge dalla guerra ed ha necessità di tutto.

La Protezione Civile trentina negli ultimi mesi, ed anche in questi giorni, è impegnata nell’allestimento dell’area di san Vincenzo in vista di un concerto musicale, con un impegno senza precedenti.

Di fronte ad una situazione di guerra e di emergenza umanitaria riteniamo però che debba essere considerato prioritario l’invio sui territori vicini all’Ucraina della nostra Protezione civile, che vanta un’esperienza ed una logistica assolutamente d’avanguardia per situazioni come quelle che si vivono ai margini della guerra e che si è dichiarata pronta ad intervenire, per quanto di sua competenza, nelle aree individuate come quelle a massima priorità d’aiuto umanitario.

Non comprendendo le ragioni di tale ritardo, ci appelliamo alla Giunta provinciale, affinché adotti subito le procedure che consentano l’immediata partenza di persone e mezzi della nostra Protezione civile, oltre a favorire ogni altra iniziativa destinata a recare sollievo alle sofferenze di bambini, donne ed anziani in fuga dalle bombe russe.