Ormai ciclicamente, la linea intransigente sui temi dell’accoglienza a livello nazionale, portata avanti anche dalla Giunta provinciale, viene sconfessata dalla Corte Costituzionale, la quale, con propria sentenza dello scorso 11 gennaio, ha definito lesive del principio di eguaglianza e di tutela della maternità le scelte di subordinare gli assegni, noti come “bonus bebè”, a cittadini extracomunitari alla condizione che gli stessi siano titolari del permesso di soggiorno di lungo periodo nell’Unione Europea.
Sara Ferrari, 12 gennaio 2021
Già nello scorso settembre, la Corte di Giustizia europea aveva affermato che la normativa italiana in materia non è compatibile, né con l’art. 34 della Carta dei Diritti fondamentali dell’ U.E., né con l’art. 12 della Direttiva 2011/98 U.E. sulla parità di trattamento tra cittadini di Paesi terzi e cittadini di Stati membri dell’Unione.
A fronte di questa decisione, il Gruppo consiliare del PD del Trentino invita nuovamente la Giunta provinciale a rivedere scelte politiche che discriminano perfino i bambini, conformandole invece allo spirito ed al dettato della Costituzione italiana e delle normative europee, per non spingere il Trentino ancora più indietro sulla strada della civiltà e di un progresso armonico ed inclusivo.