In una manovra economica giudicata timida e difensiva, adatta più a ragionieri che fanno i conti con quello che hanno, che a politici illuminati che usano l’autonomia per mettere in campo strumenti e misure innovative per una coraggiosa uscita dalla crisi, i consiglieri del Partito Democratico, pur in minoranza, hanno cercato di fare la loro parte per migliorare la legge finanziaria proposta dalla Giunta.
Sara Ferrari, 18 dicembre 2021
Sicuramente l’ostruzionismo messo in atto insieme alle altre opposizioni ha generato la pressione necessaria a superare la vergogna del mancato rinnovo del contratto di sanitari, insegnanti e altri dipendenti pubblici provinciali. L’accordo sindacale raggiunto ha contribuito a far fare un passo indietro al presidente Fugatti anche in ragione del muro di opposizione che ha trovato in aula.
Nonostante la bocciatura di molte nostre proposte che riguardavano: gli sgravi fiscali attraverso la riduzione dell’addizionale regionale; gli aiuti ai lavoratori, anche stagionali, in termini di formazione per il ricollocamento; lo sconto dell’IMIS per le imprese che hanno avuto un forte impatto dalla crisi covid (tra cui quelle culturali e sportive); il sostegno alla staffetta generazionale nelle aziende; il gruppo del PD è riuscito a far approvare alcune proposte.
In particolare ha ottenuto 1 milione di euro per incentivare il lavoro delle donne (attraverso l’abbattimento del reddito femminile nel calcolo dell’ICEF); ha migliorato la proposta della dote per i giovani; ha introdotto il rispetto della clausola di condizionalità a favore di occupazione giovanile e femminile nei finanziamenti del PNRR e negli appalti di servizi; ha ottenuto l’istituzione di un tavolo di confronto sociale sul PNRR e di un Comitato per l’analisi e lo stimolo della produttività del sistema economico trentino.
Approvati anche ordini del giorno che impegnano la Giunta a prevedere la forma del partenariato pubblico-privato per l’assegnazione delle grandi derivazioni idroelettriche; a sperimentare un sistema innovativo misto di servizi di formazione e conciliazione e per bambini e famiglie; a trasferire a queste misure, nonché all’occupazione, le risorse provinciali che si liberano dall’assegno universale statale; ad adottare il massimo rigore sulle regole anticovid, senza deroghe per i non vaccinati, a incentivare il turismo eco-sostenibile.