L’Autostrada A22 è una delle infrastrutture e delle risorse più strategiche per le entrate e il disegno di sviluppo del nostro territorio. Non servono giri di parole: perderne il controllo sarebbe un disastro per il Trentino. Eppure da quasi tre anni ci è difficile capire a che gioco stia giocando il Presidente Fugatti, tanto che tra pochissimi giorni scadrà il termine per il rinnovo della concessione autostradale e non c'è nessuna certezza su ciò che accadrà, se non la fine della nostra gestione pubblica.
Gruppo PD, 24 luglio 2021
È uno scenario da far tremare i polsi, e il fatto che il pallino del gioco sia in mano a Fugatti, Presidente della Provincia ma anche della Regione, non offre purtroppo alcuna sicurezza. Perchè finora lui è rimasto fermo, sperando in una ennesima proroga che era chiaro da tempo non sarebbe mai arrivata in quanto le regole europee lo vietano.
A fine anno l'ormai ex ministra De Micheli aveva costruito condizioni di legge per rendere possibili la liquidazione dei privati e garantire la gestione pubblica. Poi ci voleva la politica, quella della maggioranza regionale, di Svp e Lega a costruire l'accordo tra i soci pubblici. Questo non è avvenuto, soprattutto perché il presidente leghista non ci ha mai creduto.
Nel frattempo il Veneto e la Lega Salvini si stanno muovendo per cercare di mettere le mani proprio su A22 e se non saranno loro, potrà essere una cordata privata. E allora una domanda ci sorge spontanea: Fugatti sta dalla parte del Trentino o dalla parte della Lega contro il Trentino?
Ci auguriamo fortemente che l’incontro finalmente svolto ieri a Palazzo Chigi tra i presidenti di Trento e Bolzano, Fugatti e Kompatscher, insieme al governatore dell'Emilia Romagna, Bonaccini, con il capo di gabinetto del Presidente Mario Draghi, sia foriero di una soluzione che veda l’Autobrennero salda in una nuova gestione in-house pubblica e territoriale come la sua storia ci riporta e ci ricorda. Al riparo da mire leghiste venete o di competitor stranieri.