Quali le ragioni del ritardo nella nomina del Consiglio di Direzione dell’APSS?

Nella caotica gestione della sanità risulta urgente procedere velocemente alla stabilizzazione del complesso sistema sanitario trentino, affinché una gestione di lungo respiro e di prospettiva possa tranquillizzare i cittadini e le migliaia di operatori sanitari che guardano con apprensione alla situazione.
Trento, 21 luglio 2021

Per questo il gruppo provinciale del Partito Democratico del Trentino, ha depositato oggi un’interrogazione - a prima firma del consigliere Luca Zeni - con cui chiede alla Giunta  i motivi per cui  il Comitato di direzione non sia ancora stato nominato ufficialmente, ad una settimana dalla presentazione, impedendone quindi l’operatività e  in base a quali disposizioni di legge, o in base a quale giurisprudenza, la Giunta ritenga che le previsioni della legge statale e della legge provinciale sui requisiti di nomina di direttore sanitario e direttore dell’integrazione socio sanitaria - l'iscrizione negli appositi elenchi ed il limite di 65 anni di età - siano superabili da una semplice delibera, in virtù di una temporaneità dell’incarico non indicata dalla legge come motivo di mancato rispetto dei requisiti previsti. Una preoccupazione giuridica che rappresenta una segnalazione  alla giunta provinciale, per evitare che venga compiuto l'ennesimo scivolone normativo, dopo i tanti provvedimenti che non hanno superato il vaglio dei giudici, con conseguenze che sarebbero gravi per il già travagliato mondo della sanità trentina.

Viene infine sollecitata l’emanazione del bando per l’individuazione del direttore generale, “al fine di poter terminare la fase di precarietà e fornire un assetto definitivo alla governance dell’Azienda sanitaria, così da poter affrontare le tante sfide aperte con serietà e prospettiva il prima possibile”.

 

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE:

 

Quali le ragioni del ritardo nella nomina del Consiglio di Direzione dell’APSS?

 

            La caotica situazione in cui versa la sanità trentina nell’attuale fase, con il secondo direttore generale indotto alle dimissioni dalla giunta provinciale in due anni, necessita di una stabilizzazione più veloce possibile, al fine di garantire una gestione di lungo respiro e di prospettiva per le migliaia di operatori sanitari che guardano con apprensione alla situazione.

            Infatti in un sistema complesso come quello sanitario, è essenziale percepire una guida salda: una Provincia capace di fornire una programmazione completa e obiettivi chiari, e di interloquire rispettando ruoli e competenze con l’Azienda sanitaria. Un’Azienda che non può continuamente cambiare governance, ma che necessita di stabilità e solidità.

            La gestione delle dimissioni del direttore generale è stata quantomeno caotica: annunciate dal Presidente Fugatti in conferenza stampa, pare all’insaputa del direttore generale, con argomentazioni molto fragili (la mancata comunicazione della conferma di un primario, competenza esclusiva dell’APSS e su cui la politica non avrebbe potuto interferire, ed in ogni caso fatta con un provvedimento pubblico che doveva essere noto alla giunta), contraddizioni tra Presidente e Assessore alla salute, con la seconda che rinnovava la fiducia al direttore generale ed il primo che la toglieva, fino alle dimissioni formali che pervenivano, dopo alcuni giorni, l’11 luglio.

            Il 12 luglio, con delibera 1176, la giunta provinciale prendeva atto delle dimissioni del dg Benetollo e dell’assunzione delle funzioni da parte del direttore sanitario Ferro, ai sensi della legge 16 del 2010.

            Il 15 luglio veniva presentata ufficialmente la nuova squadra, con il Comitato di direzione composto dal primario di nefrologia Brunori come direttore sanitario e il dottor Gobber direttore dell’integrazione socio sanitaria; due professionisti di riconosciuta competenza e la cui nomina ha rasserenato l’ambiente sanitario.

            Tuttavia in data 21 luglio, ad una settimana di distanza dalla presentazione ufficiale alla stampa, non risulta ancora alcun atto di nomina del componenti il comitato di direzione, che quindi si presume non sia ancora in funzione, in assenza di atto di nomina.

            Da una lettura della norma provinciale e statale, emerge un dubbio giuridico:

Il d.lgs. 171 del 2016, che richiama in particolare il d.lgs 502 del 1992, al comma 1 sancisce che:

“Il direttore generale, nel rispetto dei principi di trasparenza di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, come modificato dal decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97, e di cui all'articolo 1, comma 522, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, nomina il direttore amministrativo, il direttore sanitario e, ove previsto dalle leggi regionali, il direttore dei servizi socio sanitari, attingendo obbligatoriamente agli elenchi regionali di idonei, anche di altre regioni, appositamente costituiti (...)”

Tali disposizioni sono state recepite in Provincia di Treno al comma 5 dell’art. 29 l.p. 16 del 2010:

“5. Il direttore sanitario, il direttore amministrativo e il direttore per l'integrazione socio-sanitaria sono nominati dal direttore generale, nel rispetto dei principi di trasparenza, attingendo agli elenchi provinciali degli idonei, costituiti dalla Provincia previo avviso pubblico di selezione, secondo modalità e criteri definiti dalla Giunta provinciale (...)”

Ricordiamo inoltre che la normativa nazionale è tassativa nell’indicare il limite di 65 anni per la nomina dei direttori generali, sanitari e amministrativi.

Purtroppo i professionisti presentati dall’assessore alla sanità e dal dg f.f. il 15 luglio non sono inseriti nei rispettivi elenchi di direttore sanitario e di direttore per l’integrazione sanitaria.

Il 16 luglio la giunta provinciale adottava la delibera 1220 “indicazioni operative sull’esercizio delle funzioni di Direttore generale dell’Azienda sanitaria per i servizi sanitari in vacanza dell’incarico”, e le questioni qui rilevate venivano liquidate in poche righe: “ritenuto al riguardo che, in ragione della temporaneità dell’incarico, i direttori del Consiglio di direzione possano essere individuati anche in deroga agli elenchi approvati con determinazione del Direttore generale del Dipartimento salute e politiche sociali n. 230 di data 2 dicembre 2020”. Inoltre si precisa che il d.g. f.f. può “procedere ad una delega delle funzioni di Direttore sanitario”, si presume per aggirare la disposizione di legge che vieta la nomina di direttori sanitari che abbiano compiuto i 65 anni.

Tuttavia lascia giuridicamente molto perplessi la previsione della delibera della giunta, poiché la legge statale e quella provinciale non escludono l’applicazione dei criteri previsti per la nomina del Comitato di direzione nel caso di nomine temporanee.

Lo scrivente consigliere ritiene che siano ottimi professionisti e che il loro apporto sarebbe molto importante per traghettare l’APSS nei prossimi mesi, in attesa della nomina del direttore generale e del comitato di direzione definitivo, tuttavia non si può non rilevare il rischio che nomine che non rispettino i requisiti di legge possano portare a ricorsi con conseguenze molto gravi per il sistema sanitario.

           Tutto ciò premesso si interrogala Giunta provinciale per sapere:

1) per quale motivo, in una fase tanto delicata per la sanità, che necessita di avere una direzione dell’APSS al completo prima possibile, a distanza di una settimana dalla presentazione pubblica, il Comitato di direzione non è ancora stato nominato ufficialmente, impedendone quindi l’operatività;

2) in base a quali disposizioni di legge o in base a quale giurisprudenza si ritenga che le previsioni della legge statale e della legge provinciale sui requisiti di nomina di direttore sanitario e direttore dell’integrazione socio sanitaria siano superabili da una delibera di giunta in virtù di una temporaneità dell’incarico che non è indicata dalla legge come motivo di mancato rispetto dei requisiti previsti;

3) quando si intende procedere con l’emanazione del bando per l’individuazione del direttore generale, al fine di poter terminare la fase di precarietà e fornire un assetto definitivo alla governance dell’Azienda sanitaria, così da poter affrontare le tante sfide aperte con serietà e prospettiva il prima possibile.

 

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

 

Distinti saluti.  

 

 

                                                                                                    Cons. Luca Zeni

                                                                    

                                                                                                     Cons. Sara Ferrari

 

                                                                                                     Cons. Alessio Manica

 

                                                                                                     Cons. Alessandro Olivi

 

                                                                                                     Cons. Giorgio Tonini