Il disegno di legge 94 in materia di agricoltura biologica approvato in aula oggi modificato grazie alle molte proposte delle minoranze risulta certamente migliorato. Lo sostiene in modo chiaro il consigliere Alessio Manica, che vede in questo risultato anche l’esito positivo di un’opposizione ferma che non ha fatto ostruzionismo strumentale, ma ha mirato a raggiungere una mediazione rilevante rispetto al punto di partenza iniziale, anche se non soddisfacente in modo integrale.
Trento, 20 luglio 2021
“Per quel che ci riguarda – sostiene Manica - riteniamo importante che sia stata recepita la richiesta che i distretti biologici si dotino di un piano di sviluppo economico e territoriale, che ne definisca gli obiettivi, come pure l'istituzionalizzazione del tavolo verde luogo di confronto per il mondo agricolo al quale sarà presente anche il mondo del biologico”.
“Tuttavia, afferma il consigliere, la contrazione a cinque anni del sostegno finanziario alle certificazioni dei prodotti bio, rimane un vulnus importante come pure la resistenza ad esplicitare obiettivi puntuali di crescita del biologico in norma”. A questa valutazione si aggiunge quella sui molti aspetti rinviati al regolamento attuativo, ritenuto da Manica il reale strumento di promozione del biologico. Oggi è stata infatti approvata una norma quadro che va a riconoscere l'agricoltura biologica ed i biodistretti, ma sarà di fatto efficace solo se la Giunta sarà coerente con l’impianto del provvedimento nelle fasi attuative facendo leva sui molteplici strumenti che ha a disposizione: dalla formazione alle leggi di settore che già finanziano l'agricoltura. Se non lo sarà il Trentino rischia di mancare gli ambiziosi obiettivi che l'Europa si da in questo campo.
Permane la convinzione che la norma poteva essere molto più coraggiosa e ambiziosa, per questo motivo il gruppo ha scelto un voto di astensione.