Quali prospettive per la sanità in Giudicarie?

Mentre la giunta cambia il secondo direttore generale dell'APSS in pochi mesi, aprendo una nuova fase di precarietà, e mentre gli operatori assistono attoniti, il mancato presidio delle tante problematiche quotidiane porta a conseguenze preoccupanti dentro le strutture.
Trento, 15 luglio 2021

 

 E' il caso dell'ospedale di Tione dove, in assenza di comunicazione da parte del solitamente bulimico ufficio stampa della Provincia, e in assenza di segnalazioni da parte degli assessori giudicariesi della giunta - Tonina e Gottardi - in passato prodighi di interventi sul tema, rimane un solo anestesista.

"Senza 4 anestesisti, quelli minimi per garantire la reperibilità, non è un ospedale ma una casa di cura", dissero in passato Gottardi e Tonina.

Ora ne è rimasto uno soltanto, nella speranza che rimanga in buona salute e non ami andare in ferie..

Intanto in Giudicarie, in un silenzio ossequioso e poco interessato ai servizi per i cittadini, negli ultimi mesi è stata chiusa la Casa della Salute di Pinzolo e l'ambulatorio di medicina sportiva di Storo, mentre ancora non è stata attivata la guardia turistica di Madonna di Campiglio, nonostante l'attesa per l'avvio della stagione estiva.

Il consigliere Zeni ha interrogato (testo in allegato) su questa situazione, chiedendo come si intende procedere rispetto all'assenza di medici anestesisti, se gli assessori Tonina e Gottardi ritengano ancora che l'ospedale di Tione sia una semplice casa di cura, e cosa si intenda fare rispetto all'organizzazione della medicina generale, dell'ambulatorio di medicina dello sport di Storo e alla guardia turistica di Madonna di Campiglio. 

 

LEGGI IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE

 

Interrogazione n.

 

Quali prospettive per la sanità in Giudicarie?

 

            Il complesso mondo della sanità – nella sua componente ospedaliera e territoriale – necessita di continui interventi e miglioramenti, e la politica deve svolgere la programmazione in base agli obiettivi di salute, possibilmente in accordo con operatori ed esperti. In alcuni casi una politica populistica cavalca questioni meramente simboliche, che contrastano con i reali bisogni di salute, in molti altri vi è un riconoscimento unanime di necessità.

            Tra questi vi è sicuramente la presenza di un organico sufficiente di medici anestesisti all’interno di un ospedale, almeno in reperibilità, perché è la presenza dei rianimatori a garantire tutte le altre specialità e a tutelare i pazienti in caso di problematiche gravi.

            Per questo negli anni, a fronte di una generale carenza di medici anestesisti, Provincia ed Azienda Sanitaria hanno cercato in tutti i modi di rendere attrattivo il Trentino, soprattutto i presidi di valle, storicamente con più difficoltà. Così negli anni, dopo un tentativo di creare una rete unica provinciale, sono stati ripristinati i primariati di anestesia in tutti gli ospedali di valle; allo stesso tempo si è ampliata la pianta organica, in modo da avere un numero capace di garantire una presenza di medici dipendenti anche durante le assenze dovute a malattia, gravidanza, infortuni od altro.

            Proprio l’importanza di questa figura ha sempre creato una particolare attenzione da parte del mondo della politica e degli amministratori, ed in passato, nei momenti in cui i medici anestesisti in un ospedale di valle non erano al completo (ne servono 4 per garantire i turni e le reperibilità, e poteva capitare che ve ne fossero temporaneamente 3), si sono manifestate rimostranze e proteste, perché “se non c’è l’anestesista, allora non è più un ospedale ma un ambulatorio”.

            In particolare intorno all’ospedale di Tione vi è sempre stata una forte attenzione a questi aspetti, con amministratori provinciali, come l’ex consigliere di centrosinistra Tonina, e locali, come l’ex sindaco di Tione Gottardi, che si sono fatti portavoce di queste problematiche.

            Ad esempio in un’occasione pubblica chiedevano: “arriveranno o no, gli anestesisti? E se non arriveranno, cosa ne sarà dell’ospedale? Diventerà una semplice casa di cura?”, con il consigliere di centrosinistra Tonina che dichiarava: «Credo sia arrivato il momento di dire cosa si garantisce in un ospedale territoriale – ha detto alla folla manifestante e lo ha ribadito ieri -: gli amministratori delle Giudicarie chiedano uniti pari dignità per tutti i territori”.

            Fortunatamente, una volta saliti al governo con il centrodestra, le cose miglioravano improvvisamente. Il 18 marzo 2019 la giunta provinciale quasi al completo si recava in visita all’ospedale, e con un comunicato stampa da Istituto Luce annunciava - al motto “un ospedale che cura con cura” - che ormai tutti gli enormi problemi dell’ospedale erano scomparsi, il rapporto con il territorio ricucito, e il Presidente Fugatti si impegnava a garantire la presenza degli anestesisti.

 

            In realtà soltanto pochi mesi dopo, il 3 novembre 2019, la comunità di Valle delle Giudicarie, prima di essere commissariata e silenziata, denunciava il problema della mancanza degli anestesisti, ma, a parte generiche rassicurazioni, non pare esserci stato alcun riscontro.

            Tutto parrebbe ora procedere bene, perché né il bulimico ufficio stampa della Provincia né le segnalazioni degli assessori giudicariesi Gottardi e Tonina, hanno evidenziato novità particolari. In realtà si apprende da operatori preoccupati, che non tutto procede bene. Infatti dal 15 luglio 2021, in seguito al pensionamento del primario, e ad uno dei tanti medici che lasciano il Trentino (in questo caso per Bolzano), a Tione è rimasto 1 solo anestesista, a fronte dei 4 necessari per garantire le reperibilità.

            A questo si aggiunga il pensionamento del primario di medicina (al cui organico mancano un paio di medici), figura che era trainante per l’ospedale di Tione.

Fuori dall’ospedale si registrano segnali preoccupanti sul territorio:

- a Pinzolo è stata chiusa la casa della salute inaugurata pochi anni fa;

- a Madonna di Campiglio non è stata nemmeno attivata la guardia turistica, nonostante la spasmodica attesa di tutto il settore per la ripresa dell’attività turistica estiva;

- a Storo è stato chiuso l’ambulatorio di medicina dello sport, obbligando giovani e associazioni a fare molti chilometri per i certificati ed i controlli necessari all’attività.

 

Tutto ciò premesso si interrogala Giunta provinciale per sapere:

 

1) se corrisponda al vero che dal 15 luglio 2021 presso l’ospedale di Tione vi sia un solo anestesista e, in caso di risposta affermativa, come è stata organizzata la struttura, non potendo garantire la reperibilità;

2) se gli assessori Tonina e Gottardi siano ancora convinti che, se non vi sono 4 anestesisti, l’ospedale di Tione va declassato a casa di cura;

3) come si intende strutturare l’organizzazione delle medicina di territorio, in particolare dopo la chiusura della Casa della salute di Pinzolo;

4) per quale motivo sia stato chiuso l’ambulatorio di medicina sportiva a Storo e cosa si intenda fare;

5) per quale motivo non sia stata attivata la guardia turistica a Madonna di Campiglio per la stagione estiva;

6) quali dichiarazioni farebbero se fossero ancora all’opposizione gli esponenti della giunta, in particolare quelli delle giudicarie, di fronte ad una situazione raramente così preoccupante, con un forte rischio ricadute sulla qualità servizi.

 

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

 

Distinti saluti.

 

                                                                                                         avv. Luca Zeni