Applicazione della Legge Madia alla società Autostrada del Brennero, Tonini: “Dalla Corte dei conti autorevole conferma delle nostre preoccupazioni”

Quando pensa, la Giunta regionale, di adeguare la governance della società Autostrada del Brennero ai principi di risparmio previsti dalle leggi dello Stato e della stessa Regione? È quello che aveva chiesto, più di due mesi fa, alla giunta Kompatscher-Fugatti, con un’apposita interrogazione (la n. 78 della XVI legislatura), il consigliere regionale del Pd, Giorgio Tonini.
Trento, 28 giugno 2021

Sono trascorsi cinque anni, ricordava il consigliere, dall’entrata in vigore dei cosiddetti “decreti Madia” di riforma della pubblica amministrazione. Uno di essi, il decreto legislativo n. 175 del 2016, prevede norme precise e rigorose sul contenimento delle spese di funzionamento delle società controllate o partecipate dagli enti pubblici, tra le quali la riduzione del numero degli amministratori (i consigli di amministrazione non possono avere più di cinque membri) e la fissazione di un tetto ai compensi di amministratori o manager, nessuno dei quali può guadagnare “più del presidente della Repubblica”, ossia 240 mila euro l’anno lordi, tutto compreso. Principi e norme del decreto sono stati peraltro immediatamente recepiti nel nostro ordinamento regionale con la legge n. 16 del 2016, ma mai applicati alla Società Autobrennero.

Dalla Giunta regionale, finora, nessuna risposta. Dell’interrogazione del consigliere Tonini si è occupata, invece, proprio oggi, la Corte dei Conti. Nella “Memoria conclusionale” sul Rendiconto della Regione per il 2020, il procuratore presso la sezione di Trento, Marcovalerio Pozzato, ha definito di “particolare censurabilità”, la mancata applicazione della legge Madia alla società Autobrennero, tanto più “alla luce dei richiami attuati anche sul piano politico, laddove Consiglieri regionali hanno posto laccento sulla tematica (cfr. interrogazione n. 78/XVI), senza che siano stati offerti riscontri tesi a delineare un quadro di certa attuazione dei necessari interventi”.

“Lomessa applicazione del deficit spending normativamente previsto – prosegue l’alto magistrato contabile – comporta costanti esborsi indebiti, in quanto posti in violazione della normativa richiamata”.“È significativo ed importante quanto osservato dal procuratore Pozzato”, ha commentato il consigliere Tonini. “C’è da augurarsi che la Giunta regionale ora si decida a rispondere alla mia interrogazione. Sullo stesso punto, ho posto al presidente Fugatti un quesito analogo nella sua veste di presidente della Provincia autonoma di Trento. Mi aspetto una risposta precisa nella seduta del Consiglio provinciale convocata domani”.