Una delegazione del Circolo PD della Val di Non è stata ricevuta venerdì 11 giugno dal Commissario della Comunità della Val di Non, ing. Silvano Dominici. Sono state espresse al Commissario alcune importanti preoccupazioni sullo stato di precarietà di questo Ente.
17 giugno 2021
Un ente che pare destinato all’estinzione, mentre dovrebbe costituire l’ossatura della governance della valle, espressione unitaria della volontà dei Comuni per quanto riguarda i piani di sviluppo economico, pianificazione territoriale, sviluppo culturale, mobilità ecc.
Il Commissario, nominato dalla Giunta Provinciale lo scorso ottobre, afferma che in questo momento non vi è ancora una vera e propria bozza di legge relativa alla riforma istituzionale, anche se gli incontri sul tema tra i commissari delle Comunità di Valle ed i rappresentanti degli Enti locali nel Consiglio della Autonomie sono stati frequenti. Il Commissario Dominici ha evidenziato il buon lavoro portato avanti nel frattempo, in sintonia con i Comuni della Valle, in particolare per opere importanti come lo sviluppo della rete ciclabile finanziata mediante il “Fondo strategico Territoriale” e la rotatoria di Dermulo.
Abbiamo fatto presente al Commissario l’anomalia di questa situazione che vede i Nonesi privati di un’autonomia di valle di cui hanno goduto per molti secoli, privi di prospettive a lungo termine, ridotti a periferia ininfluente di una provincia autonoma ma non autonomista, che intralcia il già faticoso lavoro dei Comuni con leggi, leggine e orpelli burocratici sempre più asfissianti senza possibilità di reazione attraverso un organo unitario quale dovrebbe essere la Comunità di Valle, come delineata dalle leggi sull’autonomia e dalla Corte Costituzionale, che peraltro stabiliscono che la Provincia non è competente a legiferare in questo campo (Art. 4 n.3 dello Statuto Speciale per il Trentino-Alto Adige).
Gli abbiamo fatto notare come la Lega, attualmente al governo in Provincia, stia smantellando sistematicamente le Comunità di Valle del Trentino per sottomettere uno per uno i singoli comuni alleì proprie mire centraliste.
Gli abbiamo ribadito che a nostro avviso la popolazione ed i Comuni della valle non possono continuare a subire queste spoliazioni di autonomia e democrazia e che sia quindi necessario assumere adeguate iniziative, che coinvolgano tutti i Comuni, la Comunità di Valle e l’intera Comunità Nonesa.