IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE - Il 29/05/2020 la Giunta provinciale adotta la delibera n. 738/2020, avente ad oggetto l’approvazione dei criteri per la concessione dei contributi straordinari, per il settore dell'agricoltura, previsti dall'art. 4 della legge provinciale 13 maggio 2020, n. 3, a favore di operatori economici per il contrasto della diffusione del Covid-19 e per la promozione della competitività del sistema trentino.
Alessio Manica, 11 giugno 2021
Nella delibera si legge che, in risposta alla situazione emergenziale determinata dal COVID-19, “la Provincia ha introdotto varie misure a favore degli operatori economici, volte a contenere gli effetti negativi causati dall’emergenza sanitaria Covid-19 e per la promozione della ripresa economica del Trentino. In particolare con la legge provinciale 23 marzo 2020, n. 3 è stata introdotta una serie di misure urgenti di sostegno economico.”
Nello specifico, l’articolo 4 della succitata legge provinciale, prevede un contributo straordinario, anche nell’ambito del settore agricolo, “a favore di progetti di riorganizzazione aziendale finalizzati all'implementazione delle misure di sicurezza sul luogo di lavoro idonee a garantire il contenimento della diffusione del Covid-19 e progetti di digitalizzazione, volti in particolare alla creazione di nuove piattaforme digitali per lo sviluppo del commercio on line, alla fornitura di servizi in remoto, nonché alla riconversione digitale, compresi gli interventi necessari alla promozione del lavoro agile, di sviluppo di servizi per la fornitura di beni a domicilio, di ricerca e di sviluppo anche in materia di COVID-19, di riconversione produttiva e avvio di nuova imprenditorialità, in particolare valutando la sostenibilità di lungo periodo della nuova attività, anche per la produzione dei prodotti necessari per rispondere alla pandemia e di antivirali pertinenti e di investimenti per infrastrutture di prova.”
La delibera 738/2020 definisce quindi poi i criteri e le modalità per la concessione dei contributi, che per l’esercizio finanziario 2020 ammontavano ad una disponibilità di risorse di euro 3.000.000,00, nonché i termini per la presentazione delle domande. Si legge: “I contributi saranno concessi secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e nei limiti delle risorse disponibili sul capitolo 500557 dell’esercizio finanziario 2020. La concessione dei contributi dovrà essere effettuata entro il 31 dicembre 2020, data stabilita dal sopra citato “Quadro Temporaneo”.”
La delibera richiama infatti espressamente quale cornice normativa la comunicazione del 19 marzo 2020 e ss.mm.ii. con la quale ha emanato il «Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19» (Temporary Framework) prevedendo, al di là delle possibilità esistenti ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), delle misure temporanee di aiuto, sotto forme diverse, alle imprese che si trovano di fronte a un’improvvisa carenza o addirittura indisponibilità di liquidità; e il Decreto Legge di data 19 maggio 2020, n. 34, sono state approvate le “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19”, notificate alla Commissione europea (Aiuto di Stato SA.57021).
Assieme alla delibera è stato approvato anche l’allegato A) avente ad oggetto i criteri e modalità per la concessione di contributi straordinari a favore di operatori economici per il contrasto della diffusione del covid-19 e per la promozione della competitività del sistema trentino. Nell’allegato A) si ribadisce quanto stabilito dall’art. 4 della L.P. n. 3/20202 summenzionata. Si stabilisce inoltre che possono beneficiare dei contributi le “imprese agricole singole e società costituite per la conduzione di imprese agricole, che siano in possesso di partita iva agricola, attive anche nel settore della pesca e dell’acquacoltura nonché le imprese che svolgono attività agrituristica”, che la spesa massima ammissibile a finanziamento è di euro 20.000,00 Iva esclusa, mentre la spesa minima ammissibile a finanziamento è di euro 5.000,00 iva esclusa, e che i contributi saranno concessi sotto forma di contributo a fondo perduto, nella misura del 60% calcolato sulla spesa ammissibile a finanziamento. Si stabilisce poi, tra le altre cose, che la presentazione delle domande è possibile a partire dall'11 giugno e fino al 31 luglio 2020.
Fino qui tutto logico e chiaro.
In data 24/07/2020, la Giunta provinciale ha adottato la delibera 1073/2020, con la quale sono stati prorogati fino al 30 settembre 2020 i termini per la presentazione delle domande di cui alla sopra citata deliberazione n. 738/2020. Proroga evidentemente motivata dal non esaurimento dei fondi stanziati, e che nulla va a modificare nei criteri previsti per l’accesso al contributo.
Successivamente, in data 06/11/2020, ben 35 giorni dopo la chiusura dei termini prorogati di presentazione, la Giunta provinciale ha adottato una nuova delibera, la 1792/2020, avente ad oggetto la riapertura dei termini per la presentazione delle domande per la concessione dei contributi straordinari, approvati con deliberazione n. 738 del 29 maggio 2020 per il settore dell'agricoltura, a favore di operatori economici per il contrasto della diffusione del Covid-19 e per la promozione della competitività del sistema trentino. In questa si legge che “considerata la proroga dello stato di emergenza legato alla pandemia Covid-19, e la difficoltà per i settori economici di continuare le proprie attività, la Giunta provinciale, viste anche le risorse tuttora disponibili sul capitolo 500557 dell’esercizio finanziario 2020, ritiene necessario sostenere le aziende agricole aiutandole ad affrontare la situazione di crisi che si sta prolungando”, e approva di conseguenza la riapertura del termine per la presentazione delle domande, secondo le modalità, i criteri e i costi ammissibili già disposti dalla sopra citata deliberazione n. 738 del 29 maggio 2020 a partire dal giorno successivo all'adozione della delibera – cioè il 07/11/2020 - e fino al 16/11/2020.
Da ultimo la sorpresa.
In data 22/12/2020, quindi oltre 30 giorni dopo la chiusura dei termini, la Giunta provinciale ha approvato una nuova delibera, la 2286/2020, avente ad oggetto “precisazioni rispetto ai criteri” definiti con la deliberazione della Giunta provinciale n. 738 del 29 maggio 2020”. Nella delibera 2286/2020 si legge che “in fase di esame delle domande pervenute, il Servizio Agricoltura ha rilevato come una parte importante di queste fosse riferibili all’acquisto di carri raccolta. In considerazione di questo e della difficoltà di operare una valutazione istruttoria oggettiva rispetto alle argomentazioni fornite dalle aziende nelle relazioni accompagnatorie alle istanze a giustificazione dell’acquisto in relazione alle necessità conseguenti all’emergenza Covid-19, si rende necessario fornire un indirizzo che escluda la possibilità di interpretazioni soggettive e assicuri un trattamento equo nei confronti di tutti i soggetti richiedenti.” E che alla luce di queste motivazioni, “tenuto conto anche che la fase emergenziale è ancora in atto, si propone, in coerenza con gli obiettivi che si intendevano perseguire con l’articolo 4 della L.P. 3/2020 - fornire un aiuto straordinario per il contrasto alla diffusione del Covid-19 e per la promozione della competitività del sistema agricolo trentino –, e fermo restando quanto già stabilito dalle succitate deliberazioni, di considerare l’acquisto, il noleggio e l’affitto di carri raccolta e di pedane semoventi come misure che possono garantire una miglior organizzazione delle operazioni di campagna nell’ambito dell’azienda e, in particolare, assicurare più elevati livelli di sicurezza sul luogo di lavoro, un maggiore distanziamento tra gli addetti e concorrere al contenimento della diffusione del Covid-19.” Riconoscimento questo che arriva ex post, perché probabilmente l’istruttoria tecnica delle domande aveva evidenziato perplessità sul rispetto dei criteri originari, e che risulta eufemisticamente piuttosto ardito.
La delibera si conclude sottolineando che “alla luce della particolare situazione di emergenza e dei tempi stretti per la chiusura dei procedimenti cui si tratta, si prescinde dall’acquisizione preventiva dei pareri di staff di cui alla deliberazione della Giunta provinciale n. 6/2016 demandando tale esame ad avvenuta approvazione del presente provvedimento.”
Fino qui il resoconto della storia amministrativa e del contenuto degli atti amministrativi, che già porta con se più di una perplessità nel merito e sull’iter, ma alla quale vanno aggiunti i seguenti elementi di curiosità desumibili dagli atti:
1. con le determinazioni dirigenziali n. 1206, 1207, 1208, 1209, 1210, 1211, 1212, 1213, 1214 del 24.12.2020, sono state ammesse a contributo 197 domande per carri raccolta per complessivi € 2.168.000;
2. su 197 domande di contributo per i carri raccolta ben 154 (88% circa) risultano pervenute nella riapertura dei termini nei 9 giorni tra il 7.11 ed il 16.11.2020,
3. sulle 197 domande in oggetto ben 173 risultano provenire dalla Valle di Non; fuori da questo ambito territoriale risultano solo 24 domande nonostante vi siano zone con ampia diffusione della coltivazione del melo anche in Valle dell’Adige, Vallagarina, Valsugana, Valle di Cembra, ecc.;
4. tra le 173 domande della Valle di Non circa 76 provengono da 3 Comuni, quindi con una ulteriore concentrazione in una parte della stessa;
5. la distribuzione geografica delle domande ammesse a contributo con le determinazioni sovra esposte è la seguente:
Ville d’Anaunia n. 34
Predaia n. 22
Campodenno n. 20
Novella n. 12
Contà n. 11
Denno n. 10
Cles, Ton e Trento n. 9 ciascuno
Livo n. 8
Sanzeno n. 6
Sporminore, Caldes, Cavedine n. 4 ciascuno
Aldeno n. 3
Cavizzana, Dambel, Madruzzo, Valle Laghi n. 2 ciascuno
Altipiano Vigolana, Amblar, Pergine, Spormaggiore, Carzano, Cis, Dro, Mezzolombardo, Borgo d’Anaunia, Romeno n. 1 ciascuno
6. la mole così massiccia di domande risulterebbe fatta al buio, dato che solo ex post la Giunta ha stabilito che i carri potevano essere considerati coerenti con i criteri stabiliti con la delibera n. 738 del 29.05.2020;
7. la delibera n. 2286 del 22.12.2020 viene adottata senza pareri di staff, adducendone l’urgenza, quando dalla chiusura delle domande erano passati più di 30 giorni. Si ritrova soltanto il parere tecnico amministrativo della struttura proponente di data 21.12.2020. Aspetto questo che pone anche una questione di verifica della legittimità dell’atto stesso;
8. la deliberazione n. 2286/2020 non riporta, come qualsiasi altra deliberazione giuntale, i previsti termini per i ricorsi avverso la stessa;
9. nel parere del Servizio Legislativo fornito ex post in data 03.02.2021, quindi 40 giorni dopo l’adozione della delibera n. 2286 del 22.12.2020, nel verificare la coerenza della tipologia di aiuto alle imprese con la normativa europea e nazionale legata all’emergenza Covid, pur non escludendo il finanziamento di attrezzature, emerge un forte richiamo alla Giunta alla necessaria verifica della capacità delle misure adottate di “concorrere effettivamente al contenimento dell’emergenza Covid” e richiama ad una rigorosa applicazione del regime istituito dall’articolo 4 della L.P. 3/2020 e delle condizioni e obiettivi indicati dalla stessa;
Sulla vicenda lo scrivente ha già interrogato formalmente la Giunta provinciale in data 22.04.2021 con l’interrogazione n. 2585, ad oggi senza aver ricevuto riscontro.
Va poi aggiunto che in data 07.05.2021 la stampa riportava le dichiarazioni del rappresentante di un’organizzazione sindacale agricola che rivendicava di avere richiesto all’Assessorato il finanziamento dei carri raccolta, giustificandolo tra l’altro con l’urgenza di raccogliere le mele. Ciò nonostante la maggior parte delle domande di finanziamento sia stata presentata a novembre ed i criteri “allargati” siano stati deliberati a dicembre, quindi molto dopo la chiusura della stagione di raccolta delle mele.
Quindi, alla luce dell’ulteriore approfondimento effettuato dallo scrivente in queste settimane, ai quesiti posti nella prima interrogazione se ne aggiungono altri.
Tutto ciò premesso,
si interroga la Giunta provinciale per sapere
A norma di regolamento si chiede risposta scritta.
cons. Alessio Manica