I numeri sono impietosi e dicono che sul fronte dell’occupazione le più danneggiate dalla crisi sono le donne. Nel mese di dicembre l’Istat certifica una flessione complessiva dei posti di lavoro dello 0,4% rispetto a novembre (in assoluto vuol dire 101 mila occupati in meno), ma a colpire è il fatto che il calo sia in larga parte concentrato sul versante femminile.
A. Ducci, Corriere.it - L'Economia, 2 febbraio 2021
Rispetto al mese di novembre le donne occupate sono diminuite a dicembre di 99 mila unità, mentre tra gli uomini la flessione è di 2 mila posti di lavoro. Un fenomeno analogo viene registrato su base tendenziale: il mese di dicembre l’occupazione femminile segna una battuta di arresto del 3,2% rispetto al mese di dicembre 2019, quella maschile cede l’1%. Il saldo finale di un anno contrassegnato da dieci mesi di pandemia si traduce in una perdita di 444 mila posti di lavoro(ci sono 312 mila donne in meno nel mondo del lavoro, gli uomini diminuiscono di 132 mila unità), su base annua significa una riduzione complessiva degli occupati dell’1,9%.
Nell’arco dei dodici mesi l’Istat registra anche una diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-8,9%, ossia 222 mila unità in meno), con un tasso di disoccupazione che si attesta al 9% (su base annua la disoccupazione tra i giovani under 24 aumenta dell’1,3% e raggiunge il 29,7%), un dato che, peraltro, si accompagna con un balzo del numero di inattivi: le persone senza lavoro che hanno abbandonato la ricerca di un impiego crescono di 482 mila unità. Un quadro complessivo che nel commento ai dati del mese di dicembre l’Istituto di statistica riassume spiegando che: «L’occupazione torna a diminuire, interrompendo il trend positivo che tra luglio e novembre aveva portato a un recupero di 220 mila occupati, il calo è concentrato sulle donne e coinvolge sia i dipendenti sia gli autonomi».
L’analisi sui dati di dicembre consente inoltre di tracciare un bilancio dell’emergenza sanitaria a partire dal mese di marzo dello scorso anno: rispetto al mese di febbraio 2020 gli occupati sono diminuiti di 420 mila unità, i disoccupati di 150 mila e gli inattivi sono 400 mila in più. Dati poco confortanti in parte mitigati dai segnali sul fronte manifatturiero. Nel mese di gennaio il dato italiano dell’indice Pmi, che monitora la fiducia dei responsabili degli acquisti delle imprese, tocca i massimi da marzo del 2018 e sale a 55,1 punti rispetto ai 52,8 di dicembre.