PD Rovereto: «Sicor, la proprietà intervenga prima che la situazione degeneri»

Da sempre il Trentino è una terra accogliente e attenta alle relazioni sociali e negli anni ha costruito, grazie a politiche industriali lungimiranti, un “Sistema Trentino” per attrarre industrie, costruire poli ingegneristici e dare lavoro.
Carlo Fait - Segretario PD Rovereto, 3 gennaio 2021

Un sistema di politiche del lavoro e industriali basato su servizi alle imprese di altissimo livello, interventi di welfare sociale, aiuti economici e semplificazioni burocratiche per l’inserimento di nuove industrie.
Il cardine di tutto questo sono le relazioni sociali cioè i rapporti tra le rappresentanze sindacali degli industriali e dei lavoratori con le istituzioni locali, la PAT in primis, che sono curati dalle associazioni dell’industria, del commercio, dell’artigianato, del terzo settore e dalle agenzie preposte dalla provincia autonoma del Trentino. Attraverso questi canali si sono sempre costruiti tavoli di confronto per raggiungere intese tra le parti in causa e ciò anche nelle vertenze più difficili e contrastate dagli esiti talvolta drammatici per le industrie e i lavoratori.
La SICOR, rappresentata dall’amministratore delegato e amministratore unico Santambrogio, sta cercando da mesi di intervenire in via autoritativa e unilaterale sul trattamento normativo ed economico dei suoi dipendenti cercando di ridurre retribuzioni e diritti dei lavoratori nonostante l'azienda sia sana e produca profitti. Da ultimo SICOR dopo aver disdettato il contratto integrativo aziendale, ha cercato di uscire anche dal contratto nazionale, con azione dichiarata antisindacale e quindi annullata dal giudice del lavoro del tribunale di Rovereto. La SICOR sta di fatto deteriorando le relazioni interne all'azienda alimentando un clima di conflittualità in una fabbrica che occupa 150 persone.
La vicenda assume un ruolo paradigmatico perché siamo di fronte a un'azienda, che, nonostante goda di buona salute, interviene unilateralmente e verosimilmente in senso peggiorativo sul trattamento dei suoi lavoratori boicottando ogni forma di relazione aziendale e ignorando il contesto territoriale in cui opera, che ne ha favorito i buoni risultati.
Non casualmente la risposta dei lavoratori e delle lavoratrici della SICOR ma anche delle altre aziende trentine del settore metalmeccanico è stata vigorosa, fatta di mesi di scioperi e di attestazioni di solidarietà. Ciò nonostante, l'azienda ha sostanzialmente ignorato la posizione dei lavoratori e delle istituzioni, intervenute per cercare una mediazione tra le parti, rifiutandosi addirittura di incontrare il Sindaco di Rovereto che chiedeva e chiede con forza di attivare un tavolo di confronto tra le parti.
Purtroppo in questa contrattazione è latente e non pervenuta la figura dell’assessorato allo sviluppo economico della provincia che continua a chiamarsi fuori dichiarando di non avere strumenti per intervenire nella vertenza SICOR.
Il PD di Rovereto ritiene quindi di dover intervenire a difesa di un modello trentino che per migliorare la produttività aziendale deve puntare sulle buone relazioni industriali, come è tipico dei più moderni sistemi di politiche industriali e del lavoro. E ciò in particolare in un contesto di buona redditività aziendale nel quale il tentativo di imposizione di un diverso e presumibilmente peggiorativo trattamento dei lavoratori da un lato appare giustificato esclusivamente da una controproducente ricerca di maggior profitto nel breve periodo, dall'altro rischia in realtà di produrre danni seri alla buona salute della stessa SICOR e delle altre aziende del settore nel nostro territorio, ma anche oltre.
Il PD di Rovereto si unisce inoltre ai lavoratori per chiedere che l'assessore Spinelli si impegni in difesa sia del “sistema Trentino” delle relazioni industriali, che delle maestranze della SICOR.
Il PD di Rovereto si appella infine alla proprietà di SICOR - due fondi lussemburghesi che possiedono anche un’azienda complementare a SICOR, la spagnola Fermator - affinché intervenga nella vertenza prima che la situazione possa degenerare e un’azienda in salute possa implodere avvitandosi su se stessa per aver voluto coltivare pessime relazioni industriali e tentato dissennate prove muscolari.