Trento tutela le donne

La Consigliera Sara Ferrari esprime il proprio apprezzamento per la decisione assunta dal sindaco Franco Ianeselli di far rimuovere i manifesti affissi nella città di Trento dall’Associazione ProVita, perché lesivi della dignità e dei diritti delle donne.
Trento, 11 dicembre 2020

 

In data odierna la Consigliera aveva segnalato alla Presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità, l’inopportuna presenza di questa “pubblicità ingannevole”, affinché come da legge provinciale 13/2012  la Commissione stessa intervenisse per evidenziare alle autorità competenti la necessità di rimuoverla anche perché non rispettosa della dignità della persona.

Altrettanto la Consigliera ha inoltrato al Sindaco della città di Trento la segiente lettera con la richiesta di provvedere a far rimuovere i citati manifesti, in quanto veicolano informazioni scientificamente false.

 

Egregio Sindaco,

le chiedo di provvedere a far rimuovere celermente i manifesti affissi dal Movimento per la Vita anche nella nostra città, poiché riteniamo che ledano profondamente la dignità e la libera scelta delle donne, compromettendo l'autodeterminazione che la legge riconosce loro. Si tratta di una comunicazione grave perché veicola informazioni scientificamente false. Questa campagna e' inaccettabile per il messaggio che manda, con un hashtag ingannevole (#dallapartedelledonne) non coerente con il contenuto, teso a colpevolizzare il diritto di scegliere se e come interrompere una gravidanza, sancito dalla legge 194. Con l’immagine di una donna esanime, la pillola come la mela avvelenata, il peccato originale di voler decidere di sé.

La farsa secondo cui la pillola RU486 mette a rischio la salute delle donne è smentita dalle più autorevoli associazioni scientifiche: la pillola RU486 non comporta alcun rischio e la sua somministrazione senza ospedalizzazione, come peraltro affermato dal Ministero della Salute, permette alle donne di rendere accessibile l'interruzione di gravidanza in sicurezza. In Italia l'interruzione volontaria della gravidanza e' un diritto acquisito e garantito dalla legge 194 che non può ogni giorno essere messo in discussione.

In attesa di suo sollecito riscontro, allego la presa di posizione ufficiale della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia come pubblicata sul sito di riferimento e le comunichiamo di aver segnalato la questione anche alla Commissione provinciale per le pari opportunità della Provincia di Trento, che ha il compito di evidenziare alle competenti autorità i profili di discriminazione contenuti nelle comunicazioni e nei messaggi pubblicitari ai sensi dell’art. 11 L.P.13/2012


Un cordiale saluto

 Cons.ra Sara Ferrari



#basta usare il corpo delle donne

8 DICEMBRE 2020

SIGO-AOGOI-AGUI-AGITE, società scientifiche che rappresentano la totalità della ginecologia ed ostetricia italiana, da sempre al fianco delle donne in tutte le loro battaglie, sono rimaste sbigottite di fronte al manifesto comparso ieri a Milano contro la pratica della IVG farmacologica. E’ un affronto oltraggioso, profondo ed indegno alla dignità delle donne e scientificamente non corretto. L’utilizzo del farmaco per indurre l’aborto voluto (IVG) oppure in alternativa al cosiddetto “raschiamento” in caso di aborto non voluto (spontaneo) è stato autorizzato dal 2009 e poi ribadito nel 2020, dagli organi competenti (Ministero ed Aifa) dopo il parere favorevole degli esperti ed in base alla esperienza clinica già ottenuta in molti Paesi da decenni. È un manifesto terribile, non veritiero che utilizza in modo inaccettabile il corpo di una donna.

SIGO-AOGOI-AGUI-AGITE:
– si erano già espresse favorevolmente sull’utilizzo maggiormente esteso del metodo farmacologico nella interruzione volontaria di gravidanza e nei casi di aborto interno in quanto, nei tempi e modi corretti, risulta più accetto e meno invasivo per le donne
– considerano riprovevole non solo la mancanza di contenuto scientifico ma soprattutto l’uso inaccettabile delle immagini

– affermano con forza che è ora di dire basta all’utilizzo del corpo delle donne per trasmettere qualunque messaggio, da quelli pseudo-scientifici alla pubblicità delle macchine. E’ ora di dare dignità alle donne, alle persone, al corpo delle donne! Tutta la ginecologia italiana è profondamente colpita, amareggiata da questo manifesto con cui si è veramente toccato il fondo. Come ginecologhe e ginecologi, medici che si occupano dalla salute delle donne, non possiamo tollerare questa ennesima violenza mediatica contro le donne e che trasmette un messaggio scientifico distorto. Intendiamo tutelare, ora e sempre, la dignità della sofferenza, il rispetto del corpo delle donne, la libertà delle donne, il rispetto della legge e siamo pronti ad agire anche per vie legali.


L.P. 13/2012

Disposizioni per le comunicazioni e promozioni pubblicitarie

1.    Nel caso di diffusione di comunicazioni e messaggi pubblicitari discriminatori e non rispettosi della dignità della persona in base al genere, la commissione, anche su segnalazione di singole/i cittadine/i, evidenzia alle competenti autorità i profili di discriminazione contenuti e promuove azioni anche specifiche di sensibilizzazione sulla cultura di genere.