Comune, Ianeselli sferza Merler: «Rivendica progetti di Andreatta»

Nel prossimo futuro la ferrovia sarà interrata, una funivia porterà i turisti sul monte Bondone, sulla destra Adige sorgerà una porzione di città popolata di giovani».
D. Baldo, "Corriere del Trentino", 7 settembre 2020

Franco Ianeselli, dal palco montato al parco Santa Chiara per la presentazione del programma elettorale della coalizione «SiAmoTrento» per la corsa a sindaco di Trento, disegna i contorni della Trento che verrà: «Tutti questi progetti — dice però attaccando lo sfidante Andrea Merler — sono approvati e in parte finanziati dalla giunta di centrosinistra guidata da Alessandro Andreatta a cui va il nostro grazie. Progetti rivendicati ora dalla coalizione avversaria, che però dagli esponenti di quella coalizione sono stati avversati con l’ostruzionismo, strumento nobile per gli alti principi, usato invece per il mercato delle vacche».

A sole due settimane delle elezioni lo scontro sembra dunque entrare nel vivo. Ianeselli attacca il candidato sindaco del centrodestra: «Mi dicono tu non capisci niente perché non hai gestito mai niente — afferma Ianeselli — ma mentre io gestivo un’organizzazione come la Cgil qualcuno stava all’opposizione in consiglio a gesticolare». E attacca Merler — e la sua compagine — anche sul refrain della città che ha perso investitori, che con il centrodestra tornerebbero a portare i propri soldi a Trento: «Me li immagino i consiglieri provinciali della Lega Alessandro Savoi e Devid Moranduzzo che convincono l’emiro del Qatar a investire sulla città».

Il candidato del centrosinistra, «a quelli che sono solo contro, quelli che vanno in piazza con Salvini ripetendo slogan», contrappone «contenuti, idee e concretezza», chiamando sul palco «tre persone che rappresentano lo spirito della città»: Giorgia Depaoli, la cooperante internazionale che si è attivata nel volontariato durante l’emergenza insignita del cavalierato dal presidente della Repubblica, Maurizio Gianordoli che si occupa di innovazione tecnologica per le persone fragili e l’attore Andrea Castelli che strappando qualche sorriso nel ricordo del nonno che gli insegnava «che il mondo non si deve vardar for da n’orel », ha poi espresso preoccupazione per «l’ignoranza eletta a sistema, come se fosse una medaglia non aver mai letto un libro». Concludendo poi con l’endorsement: «Sai cosa ti dico? Io ti voto».

Ianeselli ha parlato di «quattro suggestioni»: «Siamo Trento — ha detto — una Trento verde. E la città sarà ancora più verde, sapendosi ripensare dentro una transizione ecologica. Ci sarà una tranvia da Spini al centro, e a chi dice che non è realizzabile dico che mentre gli altri cambiavano il loro candidato sindaco noi stavamo lavorando a uno studio di fattibilità che conferma che l’opera è realizzabile nello spazio di una legislatura».

L’altra suggestione è «la bellezza»: «Dicono di una città allo sbando, in macerie, per nulla turistica dove per caso arrivano più di un milione di presenze all’anno. Piedicastello non è bella? E San Martino pedonale? E il parco di Melta? Questa bellezza dovrà arrivare ai Solteri trasformando l’ex Atesina in un luogo di socialità, e a Madonna Bianca con la riqualificazione delle torri». Il candidato parla quindi della circoscrizioni, «presidio della comunità e della democrazia, luogo delle associazioni che sono la spina dorsale della città, che vanno agevolate».

L’altra suggestione è un argomento che Ianeselli annuncia come «di sinistra»: «La velocità. Anche in considerazione della crisi post-pandemia, se dobbiamo aiutare a rialzarsi che è caduto e lasciar correre chi è rimasto in piedi la velocità è fondamentale», anche quella della concessioni edilizie. Da qui la proposta: «Dividere l’edilizia pubblica da quella privata, potenziandola. E fare cose che prima non si credeva possibile, come l’ampliamento dei plateatici all’esterno dei bar che prima del Covid si credeva non potessero essere ampliati». La quarta suggestione è quella della comunità: «Una comunità in cui non importa dove si è nati, non importa quale sia la religione a cui si appartiene o se non se ne professa nessuna, non importa l’orientamento sessuale o l’identità di genere. Siamo una comunità che si autodetermina, siamo una comunità di destino».