Il PD si astiene su ddl turismo, ma ottiene che le Agenzie territoriali d'area siano definite in modo partecipato

Nella seduta d'Aula di ieri il Partito Democratico del Trentino si è astenuto sul disegno di legge presentato dalla Giunta per riformare il settore turistico e la promozione territoriale. Una decisione motivata dalle forti criticità d'impianto che quel testo prevedeva e che la maggioranza non ha voluto modificare.
Trento, 7 agosto 2020

Per conto del Gruppo Democratico, su proposta del consigliere del Alessandro Olivi, è stata comunque presentato e ottenuto un correttivo significativo. "Non sentivamo francamente il bisogno di dotarci di Agenzie di secondo livello, ossia di un nuovo ente intermedio - osserva il vicepresidente del Consiglio Provinciale – ma abbiamo ottenuto, e non è cosa da poco, che le Agenzie siano progettate attraverso un percorso partecipativo e sentiti i territori, non a freddo tirando righe su una mappa”.

Il riferimento di Olivi è alle quattro nuove Agenzie territoriali d’area volute dalla Giunta per raggruppare i diversi ambiti territoriali (le APT). Agenzie che la Provincia intendeva definire già in legge e attraverso una proposta di accorpamento dei territori disomogenea, che creava ibridi e fratture. “Grazie alla nostra modifica – conclude Olivi – la definizione e la composizione di queste Agenzie avverrà tramite un processo di aggregazione dal basso, che dovrà contemplare non solo la vicinanza territoriale ma soprattutto l’omogeneità del prodotto turistico, le comuni vocazioni e le connessioni infrastrutturali tra i diversi bacini”.

In questo modo, grazie all'accordo raggiunto in Aula, si è evitata anche la creazione di quel quarto ambito “di risulta” che avrebbe dovuto coinvolgere in un unicum territori e prodotti turistici troppo diversi tra loro, come stava per accadere per le città di Trento e Rovereto, gli Altipiani cimbri, i laghi di Caldonazzo e Levico, fino ad arrivare in fondo alla Valsugana e risalire fino al Tesino.