"Una maggioranza che rappresenta soltanto il 46% dei trentini e si comporta come un regime bulgaro"

Questa mattina le minoranze del Consiglio provinciale hanno abbandonato la seduta in corso sull’assestamento di bilancio, dopo aver scoperto che i 353 milioni che lo Stato riconosce al Trentino non sono stati impegnati in questa manovra economica per il semplice motivo che il presidente Fugatti ha previsto di parcheggiarli nel “fondo di riserva” a cui solo la Giunta ha accesso.
Trento, 31 luglio 2020

Giorgio Tonini: “Il 24 luglio Fugatti è intervenuto in Aula raccontandoci che la trattativa con lo Stato era ancora in via di definizione.  Quello stesso giorno presentava il subemendamento con il quale metteva quelle stesse risorse, che la mattina presentava con il condizionale, nel fondo di riserva che può essere utilizzato dalla giunta bypassando il consiglio. Una ferita al cuore dell’Autonomia, sia dal punto di vista del contenuto, perché non sapremo come, quando e se il Trentino spenderà questi soldi, sia dal punto di vista della forma, perché rappresenta uno schiaffo che espropria il consiglio della sua responsabilità di condividere il bilancio della comunità trentina".

La capogruppo Sara Ferrari: “Di fronte al nostro atteggiamento collaborativo, rispettoso anche delle difficoltà che in questo momento la nostra comunità sta vivendo, dobbiamo registrare un comportamento da regime bulgaro da parte di una maggioranza che rappresenta soltanto il 46% dei Trentini. Un maggioranza che, evitando sistematicamente il confronto nella sede deputata delle commissioni, si è presentata a sorpresa in aula con questioni delicate come l’apertura alle seconde case, la proroga delle slot machine, l’attacco al forum della Pace, il rifiuto di assicurare il mantenimento ai figli dei genitori che non sono entrambi residenti. E infine quest’ultimo atto di prepotenza politica sui soldi per la ripartenza di tutti i Trentini.