Ianeselli: «Con noi operai e pensionati, no élite»

 Non ci sta: «Con noi ci mettono la faccia operai e pensionati. Assieme a professionisti affermati. Ma dire che noi rappresentiamo l'élite è fare una caricatura della realtà» si infervora Franco Ianeselli, candidato sindaco del centrosinistra.
G. Tessari, "Trentino", 13 luglio 2020

La risposta arriva in tempo pressochè reale in redazione mentre Ianeselli legge sul suo tablet il giornale, con un caffè in mano. Solo ieri il leader dei Cinquestelle Alex Marini aveva definito altamente improbabile un'alleanza tra i suoi ed il centrosinistra, sulla falsariga di quello ce avviene a Roma: «Ianeselli lavora con e per l'élite» aveva tuonato Marini.

«Nelle nostre liste ci sono studenti, operai, precari, pensionati che immagino avranno sorriso nello scoprire di essere élite della città. Non credo si senta élite una persona come il mio amico Moreno Mazzurana, operaio di 42 anni che ha preso aspettativa per accompagnarmi in campagna elettorale, è tornato in fabbrica quando è stata sospesa per via del Covid e ora è di nuovo pronto a darmi una mano» osserva Ianeselli.«Così come non credo si senta élite il mondo delle tante associazioni che ho incontrato in questi mesi, la cui forza non deriva da una rendita di posizione ma passa attraverso l'impegno di migliaia di persone che ogni giorno rendono migliore e più giusta la nostra città» chiude il candidato sindaco.Intanto si va sfoltendo il panorama dei possibili candidati del centrodestra. Marcello Condini ieri si era chiamato fuori da un possibile impegno in prima persona come candidato sindaco.

E Marcello Carli che invece è più che mai intenzionato ad essere della partita, osserva: «Ho letto con dispiacere che Marcello Condini, persona di qualità, pare rinuncia all'accettazione di una eventuale proposta di candidatura da parte della Lega. Non entro naturalmente nel merito di scelte e decisioni che competono liberamente a ciascun candidato o schieramento, che ne ha piena ed esclusiva titolarità»osserva Marcello Carli. «Quel che preoccupa non è tanto comprendere i motivi per i quali il candidato scelto mesi fa adesso non vada più bene, quanto invece la mancanza di serietà nel complesso; quel che preoccupa, oltre il tormentone estivo sui nomi, è che da parte della Lega oltre qualche gazebo non si capisce, né sui singoli temi né nel loro complesso, quale sia l'idea effettiva di città; quel che preoccupa, anche della sinistra, è una coalizione così eterogenea da risultare assolutamente non credibile in termini programmatici. A mio avviso elettrici ed elettori, di qualsiasi colore politico essi siano, hanno bisogno di un valore fondante: la serietà. Ed è la serietà il motivo per cui siamo in campo».