L’atteggiamento autoritario ed antidemocratico messo in atto durante la seduta della V Commissione legislativa del Consiglio provinciale dalla maggioranza provinciale ed avvallato dallo stesso Presidente del Consiglio, che si rivela sempre più uomo di parte e di schieramento, ha obbligato gli scriventi Consiglieri di minoranza all’abbandono dei lavori pomeridiani della Commissione stessa, perché privati del loro diritto di presentare emendamenti al testo della legge in discussione.
Trento, 29 giugno 2020
Ciò è dovuto alle decisioni della Giunta provinciale di forzare l’approvazione del disegno di legge in esame e relativo al settore della ricerca, che giace in Consiglio da alcuni mesi e sul quale non si giustifica nessuna improvvisa accelerazione, posto che nulla c’entra con l’emergenza Covid-19, ma che anzi necessiterebbe di un vasto e condiviso approfondimento, trattando di questioni legate al futuro complessivo dell’innovazione sul nostro territorio.
Purtroppo il rispetto dei compiti istituzionali di ciascuno pare venuto meno, perché Presidente Kaswalder, per assecondare tale desiderio, ha imposto una seduta straordinaria del Consiglio provinciale, per le date del 20 e 21 luglio e quindi in pieno esame della manovra di assestamento del bilancio provinciale, secondo una cultura muscolare che poco si adatta al ruolo di imparzialità, impedendo così che oggi i consiglieri potessero presentare emendamenti a seguito dei pareri espressi dai portatori di interesse sulla legge.
Spiace anche per queste voci autorevoli del settore, che hanno offerto contributi nelle audizioni ma che, nella fretta imposta, non si sarebbero potuti prendere in considerazione.
Nello stigmatizzare la gravissima lesione di un diritto fondamentale della democrazia, i Consiglieri di minoranza denunciano un pesante clima di prevaricazione, non degno della tradizione di dialogo e confronto che da sempre connota l’autonomia trentina.