Il programma autarchico della Lega trentina

Negli ultimi due giorni abbiamo avuto un’accelerazione nel programma autarchico della Lega Salvini trentina, con le seguenti proposte: - sarebbe bello che il prossimo direttore dell’azienda sanitaria fosse un trentino; - trentini acquistate prodotti trentini;
- obblighiamo la chiusura dei negozi nei giorni festivi in modo che i trentini possano andare al lago o in montagna;
- per aiutare il turismo trentino, cari trentini andate (o sarebbe meglio dire: restate) in vacanza in Trentino.
Luca Zeni, 20 giugno 2020

 


Premetto che amo alla follia girare per le montagne trentine e mangiare tortel di patate; sugli affettati preferisco non sbilanciarmi, perché sono pochissimi i maiali allevati in Trentino, e quindi una dichiarazione di amore per la lucanica potrebbe portare all’accusa di esterofilia.
Però un’idea di sviluppo che si riduce all’autarchia potrebbe avere un senso solo se fossimo un continente ricco di materie prime, che non esporta, e che ha poco turismo.

Ma il Trentino è cresciuto negli anni soprattutto grazie all’apertura, al dinamismo, al suo essere vicino ad un confine divenuto sempre più osmotico. Quindi:
- se tutti si mangiassero solo i loro prodotti, le nostre mele e il nostro vino finirebbero a marcire nei magazzini trentini;
- se tutti andassero in vacanza a casa loro, il nostro turismo sarebbe morto: neanche se tutti i trentini rimanessero segregati dentro i confini provinciali si potrebbe compensare una perdita di milioni di presenze annuali;
- i negozi chiusi la domenica ci rimandano ad un’immagine bucolica della società, dove i bambini la domenica corrono felici nei prati vicino a casa. Ma oggi ci si sposta facilmente, e poiché non siamo un sistema chiuso, ed a pochi chilometri (Veneto, Lombardia, Alto Adige) i negozi sono aperti, è facile immaginare che sarebbe un incentivo alla gita fuori provincia, con un danno per il tessuto commerciale. Oltre al fatto che di certo non si favorirebbe il turismo. In ogni caso è una proposta su una competenza che già la Corte costituzionale ha sancito essere statale, per cui lo si propone o solo per propaganda o per ignoranza sarà probabilmente poi impugnata e bocciata;
- preferisco invece evitare il commento rispetto al fatto che il primo requisito che dovrebbe avere il manager che guida l’organizzazione della sanità trentina, con 11.000 dipendenti e 9 milioni di prestazioni sanitarie, e dal quale dipende la salute di centinaia di migliaia di persone, sia il fatto che dovrebbe risultare nato a Trento.
Come avrebbe detto il mio vecchio nonno, “no ghe sen..”