Quattro capigruppo, la garante Demagri e Ferrari del Pd scrivono a Fugatti, Bisesti e al ministro: su Silvia Romano il presidente del Mart ha passato il segno

Sei consiglieri di minoranza, tra cui 4 capigruppo, hanno preso posizione oggi in merito alle dichiarazioni rilasciate dal presidente del Mart Vittorio Sgarbi su Silvia Romano, la giovane cooperante italiana recentemente tornata a casa dopo essere stata a lungo prigioniera in Africa dei terroristi islamici.
Trento, 13 maggio 2020

 

I capigruppo Paolo Ghezzi di Futura, Alex Marini del Misto, Ugo Rossi del Patt, Giorgio Tonini del Pd, oltre alle colleghe Paola Demagri del Patt, che è anche garante delle minoranze, e a Sara Ferrari del Pd, hanno scritto al presidente della Giunta Fugatti, all’assessore Bisesti e, per conoscenza sia al ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo che alla presidente della Quinta Commissione del Consiglio provinciale. 

 

Ecco il testo della loro lettera.

 

“Il presidente del Mart, in un post del 10 maggio 2020 su Facebook, a proposito della liberazione di Silvia Romano, sostiene che la cooperante italiana va arrestata per concorso esterno in associazione terroristica, in quanto convertita all'Islam, così affermando una inaccettabile equazione tra una fede religiosa e un comportamento criminale;

tale grave affermazione, oltre a negare le libertà garantite dagli articoli 3 e 19 della Costituzione italiana, seppure comunicata a titolo personale, non può che riverberarsi sull'immagine del Museo di arte contemporanea di Trento e Rovereto che egli presiede;

il Museo di arte contemporanea di Trento e Rovereto è un ente di rango provinciale, espressione dell'intera comunità trentina ma anche in modo speciale delle due maggiori città, che sono evocate nel suo nome;

la Provincia di Trento si è sempre distinta, attraverso leggi e scelte politico-istituzionali, nonché svariate iniziative, per la sua grande attenzione alla solidarietà internazionale, alla pace, al dialogo tra le culture e le religioni;

la città di Trento è nota nel mondo anche per il messaggio ecumenico di fraternità universale e interreligiosa proposto dalla fondatrice del Movimento dei Focolari Chiara Lubich (di cui ricorre quest'anno il centenario della nascita) e si propone come città aperta, solidale e dialogante;

la città di Rovereto è nota nel mondo per il messaggio di pace e fratellanza della Campana dei Caduti Maria Dolens, che ogni sera rintocca dal colle di Miravalle, idealmente rivolta a tutte le donne e a tutti gli uomini di buona volontà del mondo;

i sottoscritti consiglieri provinciali (capigruppo, garante delle minoranze, componenti della commissione cultura), ribadiscono che la "voce" di un museo come il Mart dovrebbe essere quella della civiltà e della cultura, lontana da ogni intolleranza e strumentalizzazione ideologica;

chiedono alla presidenza della Provincia e all'assessorato provinciale alla cultura di considerare le gravi ripercussioni di immagine sul Museo di arte contemporanea di Trento e Rovereto determinate dalla nuova esternazione social del presidente del Mart e di considerare attentamente l'opportunità di prendere decisioni al fine di tutelare l'immagine, la credibilità e il ruolo culturale, a livello nazionale, del Museo di arte contemporanea di Trento e Rovereto”.