Alessio Manica: “Non si esce dalla crisi costruendo opere inutili e dannose come la Valdastico”

Anch’io, al pari del Coordinamento Provinciale Imprenditori, sono convinto – per citare le parole del Coordinamento – che è che proprio nei momenti di maggiore difficoltà che è necessario puntare con decisione e forza sullo sviluppo e sul futuro del nostro territorio. Ma sono altrettanto convinto però che non è con opere inutili e dannose come la Valdastico che si può pensare di far uscire il Trentino dalla crisi provocata da questa emergenza.
Alessio Manica, 7 maggio 2020

 

Non mi stancherò mai di dirlo: sono certo che la Valdastico sia un’opera inutile e dannosa, soprattutto per il Trentino ma non solo. E lo è a maggior ragione nell’ipotesi progettuale tanto cara alla Giunta Fugatti, cioè quella di un collegamento autostradale con uscita a Rovereto sud, la quale oltretutto non porterebbe alcun vantaggio in termini di riduzione del traffico alla Valsugana e manco avvicinerebbe più di tanto i camion veneti al Brennero, tanto che anche dal Veneto sono più le opinioni negative che quelle positive.

Quale sia il vantaggio per le imprese trentine di un opera che vedrebbe la luce tra vent’anni, al di là del dubbio indotto creato dalla cantierizzazione dell’opera, ancora non è dato saperlo. Ciò che invece è certo è il fortissimo ed irreversibile danno ambientale, territoriale, paesaggistico, naturalistico ed idrogeologico causato dalla costruzione Valdastico nelle Valli del Leno e l’aumento di traffico e inquinamento lungo l’asta dell’Adige. Ciò è documentato nero su bianco nello studio preliminare chiesto dalla Provincia e realizzato dal gestore di A4 e dal Ministero delle Infrastrutture, ai cui atti abbiamo avuto accesso nei mesi scorsi e che appena passata l’emergenza torneremo a presentare con incontri sul territorio.

Anche da un punto di vista economico, e oggi questo conta ancora di più, il costo di quest’opera è assolutamente ingiustificato. Ero convinto, e oggi lo sono anche di più, che siano altri gli investimenti infrastrutturali prioritari per il Trentino, a cominciare dal completamento del Corridoio del Brennero, il potenziamento e lo sviluppo della ferrovia tanto sull’asta dell’Adige quanto nelle Valli, l’edilizia scolastica e sanitaria e tanto altro, oltre ovviamente – e qui mi trovo completamente d’accordo con il Coordinamento – al completamento della rete di fibra ottica, al fine da garantire a tutti e ovunque collegamenti stabili e veloci