Babysitter e servizi all’infanzia. Siamo pronti, o solo chiacchiere?

I consiglieri del Partito Democratico Sara Ferrari e Luca Zeni hanno depositato due interrogazioni, sottoscritte anche dai colleghi Manica e Tonini, per chiedere conto alla Giunta di come intenda risolvere il problema del baby sitting per assicurare alle famiglie un’assistenza completa e competente nell’accudire i figli durante le ore di assenza da casa dei genitori per ragioni lavorative. 
Trento, 30 aprile 2020

 

Ci avviciniamo alla riapertura di molte attività – commenta la consigliera Ferrari   e le risposte della Provincia in termini di offerta di servizi di baby sitting sono solo abbozzati e poco chiari. Viene da chiedersi se, mentre rivendica con lo Stato il riconoscimento dell’autonomia per poter decidere riaperture anticipare, il Presidente Fugatti si sia preoccupato di preparare contemporaneamente i servizi di conciliazione per i lavoratori e i loro figli?”

Nel merito, non potendo ovviamente affidare i bambini a nonni e parenti, diventa indispensabile elaborare strategie e servizi concreti. Tuttavia, mentre la Giunta parla di “voucher” come se avesse scoperto la panacea di tutti i mali, glissa in modo irresponsabile suoi problemi che restano sul tavolo.

Siamo a poche ore dall’avvio della cosiddetta fase 2 – scandisce Zeni – ed ancora nulla o quasi è chiaro: quali sono le caratteristiche previste per l’accesso all’albo provinciale delle “baby sitter”?; quali disponibilità attuali ci sono su quell’albo?; quali modalità contrattuali vanno eventualmente applicate per l’assunzione delle “baby sitter” tratte dal suddetto albo?”.

Domande alle quali la Giunta avrebbe già dovuto rispondere nell’interesse delle famiglie trentine, e senza aspettare interrogazioni e solleciti formali.