La decisione della Giunta provinciale di eliminare dalla legge trentina l’obbligo di destinare una percentuale dello 0,25 del bilancio alle azioni di cooperazione internazionale promosse dal nostro territorio, cancella un altro motivo di straordinaria distinzione positiva del Trentino, qualcosa di cui siamo andati fino ad oggi orgogliosi e che ci è stato sempre riconosciuto, a livello nazionale e internazionale, come un valore.
Sara Ferrari, 4 luglio 2019
Nel 2005, fu previsto con legge provinciale che una quarta parte di un centesimo dei soldi pubblici a disposizione degli amministratori provinciali per erogare servizi ai cittadini trentini, fosse destinato ad adempiere al dovere di contribuire alla crescita della comunità internazionale, attraverso il sostegno a progetti di cooperazione allo sviluppo nel mondo.
Da allora, grazie a questa scelta di impegno “stabile e certo”, la competenza della Provincia di Trento è maturata a tal punto da essere stata eletta come una delle tre regioni che rappresentano gli interessi degli enti locali negli organismi nazionali e presso il ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale. La stabilità del finanziamento fissato da legge, un’esclusiva della nostra autonomia, ha permesso di dare serietà e certezza ai progetti che sono stati messi in campo nei vari Paesi, facendo del Trentino un partner affidabile anche per le attività della cooperazione italiana, e riconosciuto dall’Europa per la sua capacità.
Tutta questa azione di riconosciuta qualità non solo ha permesso al Trentino di “fare la sua parte” sulla scena internazionale, ma anche di dialogare con moltissimi enti locali e regionali negli altri Paesi. E a dimostrazione di come le relazioni internazionali si nutrano di un rapporto di vantaggio reciproco, è di pochi giorni fa la dichiarazione del rappresentante dell’Uganda nella commissione che ha assegnato le Olimpiadi invernali 2026, di aver votato per l’Italia come riconoscimento del lavoro portato avanti nel suo territorio dal nostro Paese e in particolare dal Trentino .
La cooperazione allo sviluppo è stata fino ad oggi uno straordinario strumento per costruire dialogo con altri luoghi, che ci riconoscono affidabilità e serietà tale da considerare il nome della Provincia Autonoma di Trento sinonimo di garanzia anche rispetto ai rapporti economici e imprenditoriali. La nuova Giunta provinciale ha deciso di eliminare la certezza del finanziamento alle attività che le associazioni trentine portano avanti a nome di tutti noi. La speranza è che in Commissione e in Consiglio ci sia occasione di discutere apertamente dei meriti di quella legge e del danno derivante da una sua cancellazione, e comprenderne così l’importanza concreta di uno strumento che ha consentito il “posizionamento” del Trentino nella comunità internazionale.