Lucia Maestri alla guida del Pd: ''Siamo l'unico partito davvero democratico, ora lavorare uniti''. Dal Ri: ''Grande partecipazione, questa è la vittoria''

TRENTO. "Il Pd c'èun baluardo della democrazia. Siamo contenti per la partecipazione al voto. L'unico partito davvero democratico è il nostro: se penso alla piattaforma Rousseau con 50 mila voti in tutta Italia (Qui articolo) contro iquasi due milioni per le nostre primarie", queste le parole di Lucia Maestri che si appresta a prendere le redini del Pd nel ruolo di segretaria.
"Il Dolomiti", 4 marzo 2019

 

Una domenica contrassegnata da lunghe code in Trentino e i dem provano a rilanciarsi (Qui articolo). A livello nazionale è Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, a raccogliere il testimone da Maurizio Martina, mentre alle nostre latitudini l'ex consigliera provinciale, Lucia Maestri, succede a Giuliano Muzio.

 

"Un risultato importante - commenta la neo segretaria - il risultato di una squadra che rappresenta competenze diffuse. Ora ricominciamo, dobbiamo camminiamo insieme. Questa partecipazione è un valore da capitalizzare. Un'ulteriore testimonianza di fiducia: ora dobbiamo andare avanti in modo unitario e saper interpretare i valori istituzionali e politici".

 

Il dato parla di un milione e 800 mila elettori in Italia (11.091 in Trentino) eoltre 10 mila10.749 per la precisione (10.247 alle primarie dell'aprile 2017), per la nomina del segretario provinciale. In 1.639 hanno votato a Pergine, in 1.107 nelle valli del Noce e Rotaliana, in 449 nelle Giudicarie, in 1.016 nell'Alto Garda e Ledro. In 2.327 e 4.211 rispettivamente a Rovereto e Trento. "Il risultato più importante è l'affluenza - dice Alessandro Dal Ri - ora si lavora insieme per il partito".

 

Dopo un lungo testa a testa, l'ex assessora del Comune di Trento è riuscita a staccare il rivale, Alessandro Dal Ri, di quasi quattro punti percentuali. Un Pd che si vuole ricostruire e ripartire dopo le due batoste tra elezioni politiche e provinciali, senza dimenticare il referendum che segnò la caduta di Matteo Renzi

 

Un Partito democratico che vuole ripartire dai giovani. "Non c'è nessuna contrapposizione e dobbiamo tenere insieme le anime. I giovani - prosegue la neo segretaria - sono nel nostro partitosono la linfa della nostra assemblea. Dobbiamo investire e farli crescere: sono il nostro futuro".

 

Ora il Pd strizza l'occhio alle Stelle alpine anche in vista di Europee e suppletive, vuole guardare al futuro e provare a ricucire i rapporti con il Patt. "Credo che ci siano spazi. E' uno schema - conclude Maestri - che abbiamo vissuto fino al 2018, si deve riprende il percorso e ricostruire l'alleanza. Si può ripartire da lì ma non è esaustivo. Dobbiamo rapportarci con la cooperazione, la solidarietà sociale e il volontariato, condividere quella piattaforma di valori alternativa alla Lega".