Questa notte è stata votata la prima legge di variazione al bilancio provinciale della Giunta Fugatti. Se il buongiorno si vede dal mattino, c'è di che essere preoccupati. In una notte è stata svenduta la nostra Autonomia e la nostra tradizione solidaristica. Io ho votato contro, e provo a sintetizzare i motivi.
Alessio Manica, 7 febbraio 2019
1) LA FORMA E' SOSTANZA: non si può usare una legge di bilancio per modificare questioni importanti come le gestioni associate o l'accesso al welfare. Ogni cosa a suo posto. Così si cerca solo di fare i furbi ed evitare un dibattito serio su questioni di importanza strategica. La maggioranza si è inoltre approvata una lunga serie di impegni "fuffa", che non impegnano la Giunta a nulla se non a riparlarne in occasione della legge di assestamento.
2) ESCLUSIONE SOCIALE E INSICUREZZA: lo ho già scritto, il requisito di 10 anni di residenza per accedere agli strumenti di protezione sociale è una scelta sbagliata, una vigliaccata, che produrrà nuovi poveri e nuovi esclusi (anche trentini) e quindi più insicurezza per tutti. Non bastano tre anni di difficoltà per essere aiutati? Ne servono dieci? Tra l'altro c'è anche il forte rischio che questa previsione sia incostituzionale, come già successo in Valle d'Aosta e altrove.
3) VALDASTICO: avevano anche provato ad inserire una modifica alla Legge urbanistica per rendere più snello l'iter per costruire la Valdastico, riducendo i tempi a disposizione dei cittadini per partecipare al processo. Per fortuna questa norma non è stata ammessa.
4) AUTONOMIA SOTTO ATTACCO: la maggioranza ha approvato la legge più centralista mai approvata in Trentino, al solo scopo di compiacere il proprio padrone romano. In poche ore si sono smantellati decenni di politiche innovative, di Autonomia. La nostra Provincia ha già gli strumenti per aiutare chi rischia di rimanere indietro, chi è in difficoltà, chi ha meno, chi ha disabilità, chi è solo, chi è anziano. E i nostri strumenti sono di più e meglio di quelli pensati a Roma. Per la prima volta rinunciamo alla nostra Autonomia per accodarci alle politiche nazionali.