La consigliera del Partito Democratico Sara Ferrari ha depositato nei giorni scorsi una proposta di mozione – inserita all’ordine del giorno della seduta del Consiglio provinciale di domani – nella quale impegna la Giunta a continuare a promuovere e sostenere nelle scuole i percorsi di educazione alle pari opportunità.
Trento, 21 gennaio 2019
La consigliera del Partito Democratico Sara Ferrari ha depositato nei giorni scorsi una proposta di mozione – inserita all’ordine del giorno della seduta del Consiglio provinciale di domani – nella quale impegna la Giunta a continuare a promuovere e sostenere nelle scuole i percorsi di educazione alle pari opportunità. “I percorsi di educazione alla relazione di genere nelle scuole trentine – nota l’ex assessora provinciale alle Pari opportunità – vengono organizzati da anni e godono di un apprezzamento diffuso. Sono percorsi di educazione alle pari opportunità, finalizzati ad insegnare a ragazze e ragazzi come relazionarsi tra loro in maniera rispettosa delle differenze”.
Proprio su questo punto, quello relativo al contenuto dei percorsi, la mozione – firmata dall’intero gruppo consiliare democratico e dal capogruppo di Futura 2018 Paolo Ghezzi – vuole sgombrare il campo da fantasie e strumentalizzazioni: “Lasciamo da parte le strampalate farneticazioni su teorie gender e cose simili – continua Sara Ferrari – la realtà è molto più semplice: sono progetti che le scuole attivano per insegnare a relazionarsi in modo rispettoso e per riconoscere e contrastare i pregiudizi e gli stereotipi che generano discriminazioni”.
Insomma, un’offerta didattica ricca e compartecipata, cresciuta nel tempo e all'avanguardia a livello nazionale. Un’esperienza che ha sempre coinvolto anche le famiglie e che ha come obiettivo esplicito quello di contrastare la violenza contro le donne, un fenomeno rispetto al quale il lavoro culturale ed educativo rappresenta oggi la più potente azione di prevenzione e contrasto che si possa mettere in campo. “Negli anni scorsi – chiosa la consigliera democratica – le opposizioni hanno chiesto a gran voce che le famiglie fossero coinvolte, che approvassero quanto le scuole proponevano. Non vorrei ora che lo stesso peso che chiedevano per la voce delle famiglie fosse sottratto a quelle stesse famiglie, e sono molte, che apprezzano quei percorsi e ne richiedono la prosecuzione. La Provincia – chiude – ha tutti gli strumenti e le prerogative di coordinamento e di monitoraggio che vuole, li usi in modo serio invece che scadere nella caccia alle streghe”.