Accanto alle note di biasimo che la recente approvazione della Legge di bilancio per il 2019 ha suscitato in non pochi attori politici, economici e delle parti sociali nazionali, non mancano le prime negative ripercussioni di questa sulla finanza Provinciale.
Giorgio Tonini Capogruppo provinciale PD, 3 gennaio 2019
La tanto annunciata flat tax, infatti, seppur abbozzata in versione minimale, si è immediatamente tradotta nella previsione di minori entrate per le nostre casse. Un ammanco – che l’esecutivo Provinciale stima in circa 70 milioni di euro – che non solo cancella in un lampo mesi di spavalda retorica nei quali la flat tax veniva descritta come “una misura che si paga da sola”, ma che apre anche seri interrogativi sull’effettivo potere di persuasione che l’attuale maggioranza Provinciale può vantare nei confronti del governo nazionale “amico”, nonché sull’effettiva vicinanza di quest’ultimo alle ragioni dell’autonomia.
Se da un lato appare senz’altro grave l’opaca gestione dell’iter di approvazione della manovra decisa a livello nazionale, senza nemmeno la consueta preliminare discussione del testo nella commissione competente, quantomeno improvvisata – oltre che evidentemente inefficace – s’è rivelata la trattativa attivata dalla giunta provinciale. Una trattativa descritta ripetutamente dal presidente Fugatti come “sotto traccia”, ma dei risultati della quale non c’è stata proprio, ahinoi, alcuna traccia. Un esito infausto, che ci rafforza nella convinzione, più volte espressa, della necessità di attivare le necessarie trattative con il governo nazionale affinché la competenza sul fisco possa essere gestita direttamente dalla nostra Provincia.