Quasi 400 persone e tante associazioni e gruppi politici hanno deciso di partecipare alla manifestazione indetta solo poche ore prima. Oltre al sostegno simbolico al Capo della Stato, si è voluto ribadire i concetti di autonomia, Europa e si sono toccati temi importanti come il lavoro e l'economia.
C. Patruno, "Il Dolomiti", 30 maggio 2018
TRENTO. La chiamata è arrivata solo ieri, ma le persone che hanno scelto di incontrarsi per dare il proprio sostegno simbolico al Presidente della Repubblica erano tra le 350 e le 400. Un passaparola che ha fatto centro, coinvolgendo diverse centinaia di sostenitori e sostenitrici di ogni età in unclima denso di partecipazione. La testimonianza che eventi di questo tipo servono eccome: l'attivismo si rende necessario dove, a muoversi, non è un popolo "da social", ma piuttosto un popolo "da piazza".
"Oggi siamo qui – ha esordito il consigliere Mattia Civico, ringraziando le tante associazioni che hanno scelto di dire sì alla manifestazione - in particolare per difendere la figura del Capo dello Stato e quello che rappresenta. Caro Presidente Mattarella, come in tante piazze del paese, siamo qui per dire che siamo con te".
In poche ore dall'indizione della manifestazione avevano già aderito Acli, Anpi, Arci, Cgil del Trentino, Cisl del Trentino, Uil del Trentino, ConSolida, Associazione Demo, Associazione Domani, Cooperativa Gruppo 78, Giovani Democratici, Libera Trentina, Partito Autonomista Trentino Tirolese - Patt, Partito Democratico del Trentino, Primavera Trentina, Associazione Rosa Bianca, Socialisti del Trentino, Unione degli Universitari di Trento, Unione per il Trentino - Upt, Verdi del Trentino. Tra loro, tanti anche i cittadini che hanno voluto prendervi parte, prima ascoltando le parole di alcuni rappresentanti, poi unendosi in coro sulle note dell'inno di Mameli e di Bella Ciao con l'accompagnamento musicale di quattro giovani del conservatorio.
"Venendo qui, qualcuno mi ha chiesto se stessimo andando a protestare – ha sottolineato il Presidente Ugo Rossi -. No! Siamo qui semplicemente per dire in maniera forte e netta che sulla Costituzione non si scherza e che non si possono nemmeno usare parole come quelle che sono state usate. Prima di tutto per una questione di rispetto, ma anche perché queste parole alimentano un clima che fa male a tutti, anche a coloro che magari le hanno usate. La nostra, oggi, non è una protesta. Il nostro è un segnale molto forte di un pericoloche dobbiamo assolutamente scongiurare: quello di scendere a un livello del dibattito politico che ci porterebbe a conseguenze irreparabili".
L'occasione ha dato la possibilità di parlare dell'importanza dell'autonomia. "Poi – ho continuato Rossi - c'è un'altra questione, che riguarda il fatto che siamo in Trentino e che siamo una provincia autonoma. L'autonomia preesisteva alla nostra Repubblica, ma la nostra Repubblica fin dal suo nascere ha saputo riconoscere quest'anelito di autonomia e l'ha valorizzato e sviluppato. Ricordiamoci bene che oggi siamo qui anche a difendere e a dire con forza che la nostra autonomia speciale sta dentro la Costituzione e che quindi noi siamo vicini a coloro che vogliono difendere questa Costituzione, il Presidente Mattarella per primo".
La manifestazione è stata anche un'opportunità per fare chiarezza sul fondamentale ruolo dell'Europa. "Dobbiamo difendere – ha detto Giuliano Muzio, segretario provinciale del Pd - un’idea di Europa che ci ha garantito e ci garantisce un secolo di pace, prosperità e coesione e ci dà un senso di comunità che non può svanire". Per la Cgil ci vuole un ritorno ai temi reali come il lavoro e l'economia, scomparsi dal discorso politico a favore di diverse argomentazioni. "Abbiamo bisogno di maggiori garanzie e maggiori tutele sociali, soprattutto abbiamo bisogno di lavoro ".