Riparte la produzione di pasta ripiena a Borghetto di Avio. È stato inaugurato oggi, martedì 15 maggio, lo stabilimento Bertagni 1882 laddove un tempo fu scritta la gloriosa storia di PAF e quella, decisamente meno edificante, di Malgara Chiari & Forti.
Ufficio Stampa Provincia, 16 maggio 2018
Antonio Marchetti, patron del gruppo vicentino con 130 anni di storia, 250 dipendenti e un fatturato di circa 70 milioni di euro, ha consegnato simbolicamente al vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi le prime confezioni di tortellini prodotte nel pastificio, completamente reindustrializzato grazie al supporto di Trentino Sviluppo, in virtù dell’intesa siglata nel maggio 2017.
Accanto a loro il consigliere delegato di Trentino Sviluppo Sergio Anzelini, il sindaco di Avio Federico Secchi, il segretario dell’Associazione italiana Produttori Pasta Fresca Justo Bonetto, ma soprattutto i 33 addetti, di cui 28 già dipendenti Malgara, impiegati da Bertagni 1882. Cinque di loro hanno iniziato proprio oggi ed altre assunzioni sono previste entro l’estate, quando la linea produttiva lavorerà a pieno ritmo su tre turni.
«Quella di oggi – ha sottolineato Alessandro Olivi, vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro della Provincia autonoma di Trento – è una bella giornata ma il risultato era tutt’altro che scontato. Malgara è stata il simbolo di un’industria “mordi e fuggi”, figlia di un’idea speculativa per la quale da un sito industriale si tira fuori tutto il buono lasciandone il guscio vuoto, provocando danni enormi a tanti lavoratori, tante famiglie ed in definitiva ad un intero territorio».
«Da quella ferita due anni fa siamo ripartiti – ha ricordato Olivi – mettendoci impegno e tanto lavoro, in una sfida contro il tempo, per trovare un’impresa e un imprenditore che potesse ridare un orizzonte a questo luogo produttivo. Abbiamo incrociato un’azienda seria, di valore, e dimostrato che quando il Trentino si muove di concerto, mettendo a sistema istituzioni pubbliche, enti locali, mondo del lavoro, sistema del credito, non solo quella lacerazione siamo riusciti a suturare ma abbiamo posto le basi per un futuro ancora migliore. Le persone che ad Avio oggi sono tornate a lavorare rappresentano solo l’inizio. Posso dire che le aspettative, nostre e dell’azienda, sono molto più importanti».
A fargli eco Antonio Marchetti, presidente di Bertagni 1882, che ha ribadito come in Trentino l’azienda abbia trovato “un’amministrazione amica dell’impresa” come poche.
«In questo stabilimento – ha spiegato Marchetti – abbiamo investito il meglio della nostra tecnologia, sostituendo tutte le macchine presenti, assolutamente non idonee per i nostri elevati standard di qualità. L’obiettivo è quello di realizzare ad Avio lo stesso fatturato, quasi 70 milioni di euro, che già abbiamo raggiunto ad Arcugnano, dove peraltro abbiamo a disposizione meno della metà della superficie produttiva di questo stabilimento».
A completare il momento dei saluti ufficiali anche Justo Bonetto, da oltre trent’anni segretario dell’Associazione italiana Produttori Pasta Fresca (“Quest’azienda è diventata in pochi anni il secondo player nazionale del settore perché ha capito prima di altri quanto sia importante investire in innovazione e qualità, puntando sui mercati esteri, a fronte di un mercato italiano sostanzialmente saturo”) e Dario Piccinelli, delegato territoriale Vallagarina di Confindustria Trento (“Un plauso a quanti hanno reso possibile questo magnifico risultato, riuscendo a dare speranza a tanti lavoratori che l’avevano ormai persa”).
Ad un anno esatto dalla firma dell’intesa, Bertagni 1882 ha già investito 4 milioni di euro nella ristrutturazione del complesso e nell’approntamento di una linea produttiva che rappresenta l’evoluzione delle nove già operative nella sede vicentina di Arcugnano.
In grado di produrre oltre 400 tipi diversi di tortellini e ravioli, la nuova linea è dotata di una moderna “clean room” autonomamente ventilata e climatizzata per eseguire il processo di confezionamento secondo i più alti standard di efficienza e qualità.
Dopo un primo periodo di testing, in cui le macchine resteranno accese 10 ore al giorno, si passerà alla produzione a ciclo continuo, su tre turni giornalieri. Nella fase successiva si procederà all’installazione di ulteriori linee produttive, in uno stabilimento che con i lavori di recupero è già stato predisposto per accogliere quattro. Questo incremento di volumi comporterà la necessità di assumere nuovo personale fino a riassorbire il numero di lavoratori (78) rimasti disoccupati dopo il fallimento e la chiusura, nel 2016, di Malgara Chiari & Forti.
A Borghetto di Avio si riaccendono quindi le macchine impastatrici. Archiviata la difficile parentesi Malgara, lo storico pastificio PAF lungo la statale che segna il confine tra Trentino e Veneto torna a produrre tortellini e ravioli con Bertagni 1882.
Oggi, martedì 15 maggio, Antonio Marchetti, presidente del gruppo vicentino, ha dato ufficialmente il via alle produzioni nello stabilimento, consegnando al vicepresidente della provincia Alessandro Olivi la prima confezione di tortellini uscita dai macchinari appena accesi. All’inaugurazione hanno preso parte anche il sindaco di Avio Federico Secchi, il segretario dell’Associazione italiana Produttori Pasta Fresca (APPF) Justo Bonetto e il consigliere delegato di Trentino Sviluppo Sergio Anzelini.
L’arrivo in Bassa Vallagarina del gruppo vicentino – con 130 anni di storia, 250 dipendenti nella sede di Arcugnano (Vicenza) e un fatturato consolidato di 69 milioni di euro, con una “trimestrale” 2018 in crescita del 10% rispetto al 2017 - è infatti frutto di un’intensa attività di scouting avviata da Trentino Sviluppo, su input della Provincia di Trento, all’indomani del fallimento di Malgara per individuare un gruppo industriale di qualità interessato a subentrare nel sito di Borghetto.
Definita e sottoscritta l’intesa con Bertagni 1882 nel maggio 2017, oggi, ad un esatto anno di distanza, e dopo diversi lavori di adeguamento dell’immobile e di allestimento di macchine e sistemi produttivi, il complesso aviense riaccende le impastatrici.
Ceduto da Trentino Sviluppo a Bertagni 1882 con la formula del “rent to buy”, ovvero con la possibilità per quest’ultima di riscattarlo nel termine di 12 anni, lo stabilimento ha una superficie coperta di circa 15 mila metri quadrati, che il gruppo vicentino sta ristrutturando integralmente seguendo un robusto piano di rilancio industriale che prevede investimenti privati per 8 milioni di euro; di questi 4 milioni sono già stati spesi per avviare una linea produttiva innovativa in grado di preparare tortellini e ravioli di 400 diversi assortimenti.
Altissimi gli standard igienico-sanitari approntati da Bertagni 1882 che ad Avio ha costruito una vera e propria “clean room” per la lavorazione della pasta fresca ripiena, dotata dei più moderni impianti di climatizzazione e pulizia dell’aria. “Per noi – spiega Enrico Bolla, l’altro socio di Bertagni 1882 – questo è un progetto pilota in cui sperimentare le più moderne tecnologie disponibili sul mercato e in gran parte progettate e realizzate da noi stessi”.
Per confezionare i propri tortellini – che si collocano in fascia premium e vengo esportati nei negozi gourmet di 40 diversi Paesi del mondo – Bertagni 1882 non impiega infatti linee standard, ma progetta, assembla e tara i macchinari con un approccio quasi “sartoriale”, che consente di alzare di volta in volta l’asticella dei migliori standard di efficienza riscontrati nelle produzioni già avviate: in questo modo ogni linea diventa, di fatto, l’evoluzione di quella precedente. La “linea 2” installata ad Avio, la decima del gruppo, dopo le nove presenti nello stabilimento di Arcugnano, è quella tecnologicamente più avanzata e, appena sarà satura lavorando sui tre turni, verrà affiancata da altre quattro linee per accogliere le quali lo stabilimento di Avio è già stato predisposto.
Attualmente nello stabilimento Bertagni 1882 di Avio lavorano 33 addetti, 5 dei quali assunti proprio nella giornata di oggi, martedì 15 maggio. Dei 33 lavoratori 14 sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato (13 ex Malgara e un lavoratore proveniente da un’altra azienda), altri 19 sono al momento assunti con contratti interinali (tra questi 15 sono gli ex Malgara). Per quanto riguarda la divisione di genere si contano 20 lavoratori maschi e 13 femmine, 23 i lavoratori residenti in provincia di Trento.
Conseguente all’intensità di utilizzo delle linee e all’incremento del loro numero è ovviamente anche l’incremento del personale. Il numero dei lavoratori occupati salirà infatti già nel corso dell’estate, quando le macchine, finita la fase di test, resteranno accese a ciclo continuo e sarà dunque necessario organizzare la produzione su tre turni giornalieri. La priorità nelle assunzioni, come concordato nell’intesa con la Provincia, verrà data agli ex dipendenti Malgara. “Questo perché – spiga Bolla – il dipendente più anziano del nostro stabilimento di Arcugnano non ha comunque tanta esperienza quanto il personale che abbiamo trovato qui, che ha letteralmente le mani in pasta da più di trent’anni. E questa è una competenza professionale troppo preziosa per non essere valorizzata”.