Presentato l’accordo per sperimentare nuovi modelli di governance del servizio sanitario nazionale

In Sanità parlare d’innovazione tecnologica non vuol dire affrontare un tema astratto e sofisticato, quanto piuttosto toccare il cuore del sistema sanitario. Il sistema sanitario, infatti, deve avere la capacità di coniugare i cambiamenti demografici in atto con l’evoluzione clinica, tecnologica e procedurale delle prestazioni sanitarie.
Luca Zeni, 3 maggio 2018

 

Per poterlo fare è fondamentale disporre di un metodo d’analisi accurato e che fornisca ai decisori le informazioni necessarie in maniera efficace e puntuale: questo è il senso dell’Health Tecnology Assesment (HTA).

Nel convegno in cui sono intervenuti i vertici dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della salute, è emerso con chiarezza che l’Italia è uno dei pochi paesi al mondo che riesce, pur con qualche differenza geografica a garantire una sanità di tipo universalistico.

Per continuare a farlo è però essenziale innovare.

Il Trentino grazie al suo forte contesto sanitario ha avviato una collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e con il Ministero della salute per essere modello e laboratorio di questa innovazione.

 

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Presentato l’accordo per sperimentare nuovi modelli di governance del servizio sanitario nazionale, Ufficio Stampa Provincia, 3 maggio 2018

Ideare e sperimentare nuovi modelli organizzativi e di governance, da mettere a disposizione del Sistema sanitario nazionale, al fine di mantenerne la sostenibilità. È questo l’obiettivo della convenzione tra l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e l’Istituto superiore di sanità presentata oggi a Trento nel corso di un seminario a cui hanno partecipato importanti relatori tra i quali Walter Ricciardi e Marco Marchetti dell’Istituto superiore di sanità e Andrea Urbani della Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute.

A fare gli onori di casa il direttore generale dell’Apss Paolo Bordon e l’assessore provinciale alla salute e politiche sociali Luca Zeni oltre ai direttori delle unità operative coinvolte nei progetti previsti dal protocollo Giovanni Maria Guarrera, Luigi Umberto Romano, Riccardo Roni e Saverio Tateo.

La sostenibilità del sistema di welfare e in particolare del Servizio sanitario nazionale rappresenta una delle principali sfide in un Paese, come l’Italia, dove le risorse disponibili si riducono a fronte dell’aumento dei costi legati prevalentemente ai processi di innovazione tecnologica.

Per poter continuare a garantire i principi di universalità ed equità che contraddistinguono il nostro sistema sanitario è necessario definire una modalità di utilizzo appropriato, efficace ed efficiente delle risorse e delle tecnologie, nonché l’adozione di sistemi in grado di valorizzare l’innovazione. È quindi necessario definire un modello organizzativo e di governo dei processi di innovazione tecnologica in grado di ridurre la variabilità clinica, razionalizzare i processi ottimizzando l’utilizzo delle risorse e mantenendo prestazioni di elevata qualità.

Diversi possono essere gli strumenti tecnici e scientifici disponibili per costruire un approccio di questo tipo, tra i quali l’Health Technology Assessment (HTA), sia in fase di introduzione delle tecnologie sia nella loro fase di dismissione, le linee guida, i percorsi diagnostico terapeutici. Questi strumenti, per essere efficaci, hanno bisogno di essere affiancati da un’attività di valutazione della performance; e in questa prospettiva l’Istituto superiore di sanità ha deciso di attivare un progetto con l’intento di sviluppare un nuovo modello di governance, da poter estendere alle realtà del Sistema sanitario nazionale.

In questo scenario nasce il rapporto di collaborazione tra Iss e Apss – unico nel panorama nazionale – che prevede la sperimentazione di un nuovo modello di governance basato sull’integrazione di diversi strumenti: l’HTA, le linee guida, i percorsi diagnostico-terapeutici (Pdta), i processi di misurazione e controllo delle performance ai fini della pianificazione, programmazione, realizzazione e controllo delle attività sanitarie nei diversi setting assistenziali. La collaborazione rientra nell’ambito del progetto “Sostenibilità 2.0 per il SSN - Verso una nuova partnership tra cittadini, istituzioni e professionisti” che si focalizzerà sulla valutazione di impatto di percorsi clinici innovativi dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.

«Lo studio – ha affermato nel corso della presentazione Marco Marchetti direttore del Centro nazionale per HTA dell’ Istituto superiore di sanità – mirerà a sviluppare una valutazione di impatto relativamente al “Percorso nascita”, l’insieme dei servizi di accompagnamento alla nascita che garantisce continuità di cura e assistenza pre e post natale alle donne e a “Fast Track ortopedico”, il sistema di medicina che mira a ridurre il periodo di non autosufficienza del paziente sottoposto a intervento di protesi all’anca e al ginocchio attraverso una gestione multidisciplinare medico infermieristica fisioterapica. Verrà valutato l’impatto di questi due percorsi avviati in Apss, analizzando le diverse dimensioni (tra cui sicurezza, appropriatezza, efficacia clinica, costi, aspetti organizzativi, sociali) e affinando un sistema di monitoraggio periodico che permetta di rilevare eventuali criticità e porre in essere azioni correttive».

Nell’ambito di questa collaborazione l’Apss ha dato la propria disponibilità per avviare un progetto relativo ai farmaci, definiti da AIFA innovativi e innovativi oncologici, per il monitoraggio del costo del percorso terapeutico assistenziale complessivo del paziente e per la definizione di uno standard italiano per i DRG (raggruppamenti omogenei di diagnosi).

«La nostra Azienda sanitaria, in virtù delle sue dimensioni e della sua peculiarità di essere unica responsabile, su tutto il territorio provinciale, dell’erogazione dei servizi sanitari, è stata considerata realtà ideale su cui sviluppare un progetto così importante – ha sottolineato il direttore generale dell’Apss Paolo Bordon. Abbiamo quindi di fronte a noi un’opportunità da cogliere: dimostrare la bontà, in termini di utilizzo efficace delle risorse e delle tecnologie, di esperienze positive come il Percorso nascita e il Fast track ortopedico. Con l’obiettivo più alto di mettere al servizio del sistema il modello di percorsi clinici innovativi già attivati in Apss».

Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità, ha sottolineato: «Si tratta di un accordo siglato con un’azienda sanitaria che è innanzitutto un laboratorio sperimentale ideale, grazie alla sua peculiarità, unica nel Paese, di rappresentare una realtà sanitaria in cui è possibile controllare l’intero percorso di cura dal principio alla fine consentendo così di sperimentarne la dinamica in tutta la sua complessità. Ciò che faremo, per ventidue mesi, grazie a questa collaborazione è applicare in maniera sinergica strumenti di valutazione dei processi sanitari che attualmente vengono impiegati separatamente e che, pur fornendoci indicazioni utili, ci restituiscono comunque una visione parcellizzata del fenomeno dei costi e dell’impatto delle cure sull’intero sistema».

Nel corso del suo intervento Andrea Urbani, direttore generale della programmazione sanitaria al Ministero della salute, ha evidenziato: «Nonostante la crisi economica degli ultimi anni, il Servizio sanitario nazionale ha saputo riorganizzarsi e ha realizzato un grande sforzo di riqualificazione della spesa. Sono aumentati i Livelli essenziali di assistenza. È stato sostanzialmente azzerato il disavanzo del sistema. Sono state introdotte numerose novità mediche e farmaceutiche che hanno migliorato le cure offerte al cittadino. La collaborazione tra tutti gli attori in campo è stata fondamentale per raggiungere questi risultati e lo sarà sempre più in vista delle nuove sfide che ci attendono: in particolare, continuare a garantire un sistema universalistico e in equilibrio nonostante il progressivo invecchiamento della popolazione, assicurare percorsi e tempi certi per accogliere nel servizio sanitario le incredibili innovazioni scientifiche che stanno arrivando e che consentiranno di guarire da molte malattie fino ad oggi considerate incurabili».

«Questa collaborazione così stretta e unica per modalità in Italia – ha concluso l’assessore Luca Zeni – è un riconoscimento importante: un sistema sanitario può confermare e migliorare la sua qualità se inserito dentro reti nazionali. In particolare, essere capofila e riferimento nazionale in materia di HTA, ci responsabilizza ancora di più». (vt rc)