#TRENTO - Pacher: «L’interramento? Iter lungo. Ma le periferie diventeranno centro»

 «Sapevamo che l’iter sarebbe stato lungo, ma è importante che si facciano passi avanti». Alberto Pacher saluta con soddisfazione l’intesa tra Rete ferroviaria italiana (Rfi), Comune e Provincia di Trento che rilancia la prospettiva dell’interramento delle ferrovie che attraversano il capoluogo. Era il 2001 quando Pacher, all’epoca sindaco, approvò la variante al Prg che, anche attraverso la rimozione dei binari dalla superficie, intendeva ridisegnare il centro storico, seguendo le intuizioni del grande urbanista Joan Busquets.
N. Chiarini, "Corriere del Trentino", 19 aprile 2018

Pacher, dopo tanti anni il Piano Busquets torna d’ attualità

«Adesso l’intesa prevede che sia fatta una valutazione sulla fattibilità sull’interramento dei binari, collegata alle opere del tunnel del Brennero che, nel 2001, era ancora in via di definizione e, dunque, non eravamo a conoscenza di come si sarebbero articolate. Di certo, non sarebbe stato possibile bloccare il principale corridoio ferroviario tra Europa settentrionale e meridionale per consentire i cantieri su Trento. Il progetto di circonvallazione, innestato in quel quadro, ora restituisce piena attualità a quell’ipotesi».

Se tra 180 giorni arrivasse l’ok alla fattibilità,che ricadute immagina?

«Nel caso, molto importante sarà il coinvolgimento dei privati nell’operazione. All’epoca, avevamo affidato uno studio preliminare al Politecnico di Milano, che aveva confermato il grande valore dell’opportunità, proprio perché la scomparsa dalla superficie dei tratti ferroviari, potrebbe consentire la valorizzazione immobiliare di una parte importante della città».

Quali dovrebbero essere i benefici sull’organizzazione del tessuto urbano?

«La scommessa cruciale era restituire centralità a zone che, pur a ridosso del cuore di Trento, venivano percepite come periferiche, anche perché fino a non troppi anni prima occupate da fabbriche. Togliere i binari, per esempio, significa ricucire la ferita tra via Sanseverino e il resto del centro. Busquets, con le sue intuizioni, ha immaginato un boulevard, servito da una metropolitana di superficie. Così, oggi, si riparla dell’ipotesi Nordus, potenziamento dell’attuale linea Trento Malé».

Un ragionamento applicato pure a Piedicastello

«Sì. Quell’abitato era tagliato dalla tangenziale. In sostanza, non potendo riavvicinare il fiume alla città, riportiamo l’insediamento verso l’Adige, rimuovendo le cesure. In quel disegno è auspicabile che pure l’ex Italcementi trovi presto una vocazione»

Tra le aree centrali ancora percepite come periferiche ci sono le Albere, pur riqualificate

«Lì sorgono strutture importanti come Muse e biblioteca universitaria. Nodale è l’aumento della densità abitativa, creando quella massa critica necessaria alla crescita del commercio di prossimità, fondamentale per definire uno spazio urbano»