Nicoletti, Franzoia e Stenico il «tris» Pd

La decisione è stata tormentata. Per usare un eufemismo. E a testimoniarlo c’è la scansione di una giornata interminabile: direzione nazionale convocata alle 10.30 del mattino, spostata prima alle 16, poi alle 20, quindi alle 22.30. E alla fine «sprofondata» a tarda notte, tra tensioni e bracci di ferro. Con il voto — senza le minoranze — arrivato solo alle quattro del mattino dopo.
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 28 gennaio 2018

 

Una sorta di incubo per il segretario provinciale del Pd Italo Gilmozzi, che a Roma ha portato le istanze dei dem trentini nelle ultime ore utili per chiudere la partita delle candidature. E che è ripartito, ieri mattina, con lo scacchiere finalmente definito per mano dell’ex premier Matteo Renzi.

Dunque, dopo l’Upt (con Lorenzo Dellai candidato nel collegio alla Camera della Valsugana e Tiziano Mellarini nel seggio del Senato a Rovereto), anche i dem adesso possono «vantare» qualche certezza. Non senza le ultime — inevitabili — sorprese (una maturata anche ieri pomeriggio). Lo schema finale, uscito dalla notte di trattative, ricalca in parte le proiezioni degli ultimi giorni. E colloca il deputato uscente Michele Nicoletti nel collegio alla Camera di Rovereto, l’assessora comunale Mariachiara Franzoia in quello di Trento (sempre alla Camera) e la consigliera di parità Eleonora Stenico nel collegio al Senato della Valsugana. Con Elisa Filippi alla guida del listino, seguita da due bolzanini e dal capogruppo cittadino dem Paolo Serra (uno scambio dell’ultima ora: in prima battuta la scelta era caduta sul sindaco di Riva Adalberto Mosaner).

Fuori definitivamente, dunque, il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi, che dopo il niet pronunciato nelle ultime ore forse si attendeva una «menzione» da Roma: ma nel clima da resa dei conti respirato al Nazareno, con esponenti di spicco esclusi dalle liste, era quasi impossibile pensare a un rimescolamento delle carte a favore dell’assessore all’industria (pur se ben visto dai vertici nazionali). Confermata invece la candidatura di Maria Elena Boschi a Bolzano, sulla quale in questi giorni si sono scatenate polemiche e critiche.

Ora, quindi, il centrosinistra autonomista trentino può far partire la campagna elettorale per le Politiche del 4 marzo. Anche se, a onor del vero, c’è chi si è già mosso: l’autonomista Franco Panizza, unica pedina certa da settimane in un quadro in continuo movimento (il segretario del Patt ha arpionato il seggio al Senato di Trento e non l’ha più mollato), non ha perso tempo. E ha iniziato a girare il territorio prima ancora di sapere l’alleato alla Camera (meglio: l’alleata, visto che il seggio è stato assegnato a Franzoia).

E se anche in casa Liberi e Uguali le liste sono ormai cosa fatta, nel centrodestra e nel Movimento 5 Stelle la situazione è ancora un po’ ingarbugliata. Per quanto riguarda i grillini, dopo le Parlamentarie si attende ancora la definizione dell’intero schema: il movimento assicura che ogni curiosità sarà sciolta domani, con la presentazione dettagliata di tutte le liste (ultimo giorno utile per tutti). L’unico nome sicuro finora, almeno nello scacchiere trentino, sembra essere quello del parlamentare uscente Riccardo Fraccaro. La cui collocazione però in queste ore sembra «ballare» un po’: in sostanza, se la sua candidatura a Trento era data per scontata, ora questa indicazione non appare più così certa.

E il centrodestra? Forza Italia e Lega nord sono in attesa delle ultime decisioni dei partiti nazionali. «Le liste si chiuderanno il 28 notte» aveva anticipato, non a caso, la coordinatrice regionale azzurra Michaela Biancofiore, alle prese con i vari incastri. In questo caso, il candidato più sicuro sembra essere Andrea De Bertoldi, di Fratelli d’Italia, sul collegio al Senato di Trento. Per la Camera la Lega potrebbe schierare Giulia Zanotelli. In Valsugana la sfida dovrebbe vedere in campo Elena Testor e Maurizio Fugatti (l’ipotesi Stefania Segnana non sembra convincere molti). Mentre in Vallagarina si parla di Diego Binelli alla Camera e Luigi Masato al Senato, con qualche voce sulla presenza dell’ex upitina Donatella Conzatti.